Chiusura fino al 18 aprile, come riuscire a rimanere sereni e produttivi nonostante tutto
Altre 3 settimane (minimo) di quarantena forzata, con l’ansia per la salute e per l'economia. Rimanere lucidi, sereni e produttivi in tutto questo non è affatto semplice. Riflessioni e consigli in questo post.
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Emergenza coronavirus, si parla di estendere la chiusura fino al 18 aprile (almeno). Altre 3 settimane minimo di quarantena forzata, con l’ansia per la propria salute e quella dei propri cari e la preoccupazione per la situazione economica che verrà.
Rimanere lucidi, sereni e produttivi in tutto questo non è affatto semplice.
In questi giorni ho pensato più di una volta al percorso di trasformazione che mi ha portato da zero a preparare la mia prima Maratona di New York in 9 mesi. E cosa poi mi ha fatto decidere di continuare il percorso delle 6 Major.
Mi torna in mente spesso perché mi aiuta a ricordare quanto fondamentale sia, in ogni momento di crisi e difficoltà, utilizzare al meglio la nostra mente. E ancora di più, di quanti momenti di crisi e difficoltà crea per noi la nostra mente, quando non la usiamo bene.
“It’s a mind game”, “È un gioco mentale” continuavo a ripetermi quando le mie gambe e i miei polmoni facevano di tutto per convincermi a smettere quegli allenamenti sfiancanti, in qualunque giorno dell’anno, Natale e Ferragosto compresi.
È tutta questione di testa, continuo a ripetermi anche in questi giorni.
Anche se non sono fisicamente al meglio di me – e di questi tempi come non preoccuparsi al primo accenno anche solo di mal di testa?
Anche quando la preoccupazione è una nuvola così fitta che sembra quasi di poterla toccare con le mani.
Anche quando guardo le mie bambine e penso che è terribile dover costringere qualcuno, più che mai i bambini, chiusi fra quattro mura per giorni e giorni.
O quando faccio riunioni di lavoro online cercando di dare fiducia ai miei collaboratori.
O quando mi impegno con tutto me stesso per trasmettere alle migliaia di ragazzi che nonostante tutto scelgono di impegnarsi, studiare e ottenere migliori risultati.
Niente di ciò è straordinario. Sono tantissime le persone che si impegnano giorno dopo giorno, in questa strana avventura, a non farsi travolgere da pensieri ed emozioni negative.
Però più passano i giorni in quarantena, più si aggiungono posticipi e decreti di sospensione e più diventa difficile riuscire nell’impresa di rimanere sereni e propositivi.
Ecco allora che ricordare a me stesso i momenti in cui sono riuscito a fare leva sui miei pensieri in modo da superare limiti fisici che pensavo insuperabili come quelli che mi hanno portato a correre la Maratona di New York, diventa una fonte di forza importante.
Ricordare a me stesso che è sempre tutta una questione di testa, significa che qualunque sia la realtà che stiamo vivendo in questo momento, qualunque sia il grado di riduzione della nostra libertà di movimento, c’è una libertà che nessuno può toglierci ed è la libertà di guidare il nostro pensiero.
L’umanità è costellata di grandiosi esempi di questa forza.
Nelson Mandela per esempio, in carcere correva un’ora di corsa sul posto ogni giorno. Per 27 anni. La sua abitudine era talmente radicata che quando non poteva farlo avvisava le sue guardie, in modo da non farle impensierire. Mandela ha sfruttato la cura del corpo (oltre che quella della mente) come meccanismi di evasione e riflessione profonda: prigioniero ma mai sconfitto.
Oppure Viktor Frankl, neurologo, psichiatra e filosofo austriaco che deportato nei lager nel 1942, si ammala di tifo e resta in fin di vita. Eppure, ancorandosi alla convinzione che qualunque cosa poteva essergli tolta, fuorché la libertà di pensiero, sopravvive ad Auschwitz e nell'aprile del 1945, appena rientrato a Vienna, scrive in soli nove giorni “ Uno psicologo nei lager”, raccontando la sua deportazione e le crudeltà subìte, ma anche le sue osservazioni sulla forza di volontà dimostrata da coloro che erano riusciti a trovare un senso alla loro esistenza.
Storie estreme che mi aiutano a ridimensionare la prospettiva di questa nostra quarantena.
Storie che mi aiutano a ricordare che l’uomo può essere immenso, basta che lo voglia.
I miei consigli?
Spegni la TV. Scegliti alcune persone fidate e che stimi da seguire sui social. Il resto ignoralo. Non farti vampirizzare energie in congetture, proteste, lamentele o teorie complottiste.
Cerca piuttosto chi propone gratuitamente in questo periodo i propri corsi e studia. Noi di Genio in 21 Giorni abbiamo attivato una serie di webinar di approfondimento e aule studio web per studenti ma anche professionisti in cui supportiamo i partecipanti con indicazioni per migliorare il proprio studio, oltre che con la condivisione di un ritmo di lavoro più produttivo. Trovi tutte le nostre iniziative alla pagina www.genioin21giorni.it/noicisiamo/
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Leggi! Leggi libri e storie di grandi uomini e grandi donne che hanno superato i loro limiti, trovando la forza nonostante le circostanze avverse: da Alex Zanardi a Simona Atzori, tantissime sono le storie che ci ricordano quanto più grandi possiamo essere, se solo lo vogliamo.
Ama e cura le tue relazioni. Oggi la convivenza forzata può portare a sfibrare e rendere tesi i rapporti. Ma tornerà il momento in cui usciremo di casa e non avremo di nuovo più così tanto tempo da dedicare ai nostri cari. Usiamo quindi questo tempo per migliorare, confrontarci e trovare soluzioni per vivere meglio adesso e in futuro.
E soprattutto ricorda che rimanere lucidi e produttivi, oggi più che mai, è un gioco di testa: la differenza la facciamo noi stessi, un pensiero dopo l’altro.
Massimo De Donno
Ideatore del Metodo Genio in 21 Giorni
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