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Il buono, il brutto e il cattivo
Conte vero “capo dello staterello”. L'Italia ai tempi del lockdown 2.0
Lockdown esercito a Milano

Non ci fa più neppure impressione, ormai ci siamo abituati, attendiamo il bollettino delle diciassette e il dpcm della settimana, tutto chiuso, anzi no, l’asporto consentito, librerie per nutrire l’anima e parrucchieri per salvare l’estetica della testa.

L’Italia è un pezzo di questo mondo ballerino scevro da certezze, che convive con una definitiva instabilità, qualche morto in più, le terapie intensive che non ci sono (insieme ai medici richiamati dal pensionamento nelle solite immagini da apocalisse stabilizzata).

E’ diverso il lockdown 2.0, mentre Conte ormai sembra il vero “capo dello staterello”, che consiglia, rassicura, promette regalie e che “presto tutti insieme ce la faremo”, ma qualcosa è cambiato, a parte le parole di Boccia/Speranza mummificati sullo schermo senza nessuna informazione da inviare urbi et orbi.

Questo virus ci ha preso dentro, sintomatici e asintomatici, nel campionato a punti di virologi ,immunologi e compagnia di giro che non sono d’accordo su nulla, figuratevi sulle precauzioni o sulle limitazioni per spostamenti, acquisti o incontri parentali.

Finalmente il paese ha ripreso ad essere quello che è sempre stato un meraviglioso navigatore a vista, senza rotta ma speranzoso di trovare un qualche straccio di costa che lo possa ospitare, tra musei chiusi(e a chi interessano?)e chiesa aperte(ma chi le frequenta?)

Dunque si fa uso dell’occhiolino guascone di Giuseppi per tenere ferme le bocce di un ipotetico consenso trasversale, a colpi di ristori e rassicurazioni. L’atmosfera è spenta, drammatica ma non seria come nella commedia all’italiana in cui viviamo da sempre tra nuove e vecchie attrazioni e nuovi protagonisti urlatori, sempre meno ascoltati ma che comunque sono riusciti a sbarcare il lunario.

Non è colpa dell’Azzolina, o di altri semi-sconosciuti che siedono al tavolo dell’Isitituzione più importante, questo è il paese del sogno dove chiunque con una botta di c…,può diventare chiunque, anche ministro degli Esteri.

Il Covid aiuta, perchè nella confusione chi non ha idee vince, e chi non pensa mantiene il posto, più o meno fisso.

Arriveranno i soldi, una montagna di denaro da distribuire a chiunque ne faccia richiesta, anche se non è ha bisogno o se non ne possiede i requisiti.

Comunque è tutto pronto per la seconda fase, e ad esempio i lombardi si sono rassegnati, quasi come un’eventualità, un pedaggio da pagare a qualche scampolo di allegria vissuto nei mesi estivi, ma per il resto niente di nuovo e niente di imprevisto.

Navigare in queste condizioni rende difficile credere  che ci sia un capitano da qualche parte, oppure che la nave si auto-governi da se, senza una meta precisa e senza preoccuparsi del prossimo possibile naufragio.

Lo stellone italico ci aiuterà, come sempre, anche domani.

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