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Il buono, il brutto e il cattivo
Csm,barbarie tra toghe e politici:Palamara,Lotti e le cene del così fan tutti

In prigione,in prigione.

Una volta si diceva “chi è senza peccato scagli la prima pietra”, ma Bennato molto tempo dopo Kafka, aveva capito che il metodo migliore per andare in prigione era non aver fatto niente.

Materia scivolosa, ostica anche da analizzare, vista la complessità della composizione umana e professionale, la Magistratura, pilastro di ogni democrazia evoluta,vive un momento imbarazzante di sbandamento.

Non è solo per l’influenza sospetta che la politica ha avuto su di essa, sempre, in ogni momento della storia, avere qualche amico, poter avere influenze su quel tipo di giudizio, capirete bene quanto possa essere importante, e smettiamola con l’ipocrisia che vuole il giudice come la moglie di Cesare sempre al di sopra di ogni sospetto per status.

Dove ci sono uomini, dove alligna qualsiasi forma di potere, si scatenano appetiti di ogni genere, e oggi assistiamo ad una commedia/tragedia come nella buona tradizione italiana,in cui sentiamo il sinistro scricchiolare delle strutture che hanno tenuto in piedi questo contrappeso delle istituzioni repubblicane.

I vari personaggi, di una sponda o dell’altra, i Palamara,i Lotti o quanti partecipavano a convivi per decretare il successo di questo o quel giudice,di questo o quel procuratore generale, fanno impressione perché ci riportano al clima del Così fan tutte,Così fan tutti. 

Non può essere così, ma l’insofferenza del mite Mattarella è la dimostrazione della pericolosità di questo terremoto che sta facendo crollare quello che ritenevamo un baluardo sicuro.

Dalle parole intercettate si ipotizza per questi delicatissimi ruoli, lo stesso trattamento che viene applicato per la raccomandazione classica, come se le attività professionali fossero tutte uguali:il capo dei vigili,i direttore sanitario e il procuratore generale della Procura di Roma,tutte da condannare ma tutte differenti.

Ma quello che sgomenta quanti ancora si stupiscono, è l’attivismo di questi personaggi politici su cui il silenzio del segretario Zingaretti è stato addirittura sospetto, qui si intercettano conversazioni che neppure nella prima repubblica avevano raggiunto questo grado di barbarie istituzionale, e cosa dobbiamo aspettarci? Quanto in basso dobbiamo ancora scendere, se ci sembra ormai chiaro che siamo andati a sbattere contro il fondo.

Di chi ci si potrà fidare in questo paese che sembra diventato un interminabile film giallo,con troppi sospetti e nessun colpevole,perché nella regia occulta,se tutti sono corrotti,tutti sono innocenti. 

Quale giudice potrà,dunque giudicarli,di chi potremo fidarci per essere, anche noi, giudicati?

Qualcuno, in qualche palazzo ci risponda, e in fretta.

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