Freccero rompe gli schemi, via all'assalto dei vecchi maestrini di sinistra
Frecce su Freccero, prove di rieducazione per un genio della televisione non più organico alla missione dei bravi compagni
Carlo Freccero è sempre stato circondato da un’aura di genialità, imprevedibilità e creatività nel mondo digitale e televisivo che spesso sembrava che i destini del servizio pubblico fossero nelle sue mani, ci si aspettava una parola, un gesto, un’idea per salvare i destini del gigantesco polpettone mediatico. Ed in effetti la sua capacità di essere fuori dagli schemi e di parlare chiaro anche contro quelli che lo avevano insediato nel Presepe Cool-Progressita, ne facevano una figura anomala nel panorama dell’Internazionale della Piaggeria saldamente al potere da oltre cinquanta anni in Via Mazzini (o Telauda o Saxa Rubra,cambiano i nomi ma non i destinatari delle consulenze).
CF dopo un periodo di ostracismo nato da una finta promozione,torna in sella e spara ad alzo zero contro la Banda Ovunque del Piccolo Schermo. Osa parlare di sintonia col direttore del tg2,considerato da Martina un Goebbels ma più cattivo,e condivide la linea editoriale di quella che per l’opposizioncina piccina piccina, è la nuova Eiar o se preferite l’Istituto Luce del Cavalier Benito Mussolini.
Ma come uno dei loro che Fabio Fazio aveva definito il Mozart dell’audiovisivo, e troppo a sinistra per dirigere Rai3, si schiera con i dannati della subburra romana, li coccola, li sostiene e ne costruisce un panegirico intellettuale?
Frecce su Freccero da ogni parte,fango su ogni account di Facebook, fino a ieri in adorazione di quello strano tipo, a furia di:”io lo avevo capito che era nazista, è sempre stato sopravvalutato, non è mica Augias, o Conchita, tutto fumo”, e via discorrendo.
Questo episodio dovrebbe far riflettere (ma non lo farà) sulla pochezza dell’impianto culturale di una modestissima ex sinistra, ed ex- tutto che non è in grado di leggere la contemporaneità lontana dai suoi dogmi che ne consentono la sopravvivenza.
Freccero è l’oggi che cerca di capire, l’adesso che analizza quello che succede, come Zecchi, fucilato perché chiede di aspettare l’applicazione di leggi e decreti prima di sputare sulle intenzioni, sulle virtualità.
In effetti il Vangelo secondo Piddì non prevede analisi,ma semplicemente scomuniche,nella sana tradizione dei bei tempi che furono,da Turati a Pasolini ci sono passati tutti.
Questa ennesima scivolata culturale dei Migliori, degli Eguali ma leggermente più Eguali, ci invita a rileggere con distacco tutte le costrizioni, le mistificazioni, le arroganze e le invenzioni di quella Camarilla Brilla che ha imposto tutto e il contrario di tutto, ma ora non sentendosi più garantita, spara anche contro gli ex- Immortali rinsaviti.
Povera Patria schiacciata dagli abusi del Sapere(falso), costretta ad applaudire ad un infinita serie di cantanti stonati,incapaci di condividere pensieri difformi, armonie dissonanti, abili solo con i trucchi e le ciarlatanerie da circo.
Mi è sempre piaciuto CF ed oggi di più perché è una birba che non accetta la disciplina dei vecchi maestrini dalla penna rossa, che cominciano a sudare troppo per l’ansia di scomparire, rassegnati ad occupare quella marginalità politica cui sono destinati.
Nel paese dei privilegi,anche le idee avevano un padrone unico e generoso, che chiedeva solo obbedienza politica, ora qualcuno ha capito che è possibile mettere in discussione, creare fratture culturali, scompaginare la rigidità polverosa e triste della prevedibilità, non aspettavamo altro.
Viva Carlo Freccero e viva Rai2.
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