Travaglio scarica i 5S.E Gruber... Le news ostaggio delle star del giornalismo
Lilli Gruber e Marco Travaglio star del giornalismo. La tv che scorda il dovere di cronaca
Lilli Gruber e Marco Travaglio star del giornalismo e l'nadeguatezza del giornalismo contemporaneo: Lilli e Marco non riescono più a indirizzare l’opinione pubblica. E’ questo il diritto di cronaca. Sembrano invasati, nervosi, alterati da eventi che non comprendo e quindi non possono condividere. Accusano, millantano, giocano al gatto col topo col povero e sventurato ospite in studio: ”Ma voi avevate detto, dovevate fare, non avete fatto, quando, come e perché”, ma intanto il palinsesto lo gestiscono loro.
I giornalisti nell’insieme sanno fare bene il loro lavoro, faticano, indagano, mettono in discussione, stuzzicano, come è sempre stato nella tradizione della cronaca, ma oggi l’informazione è ostaggio di quattro star della programmazione mediatica che hanno deciso di determinare i destini della nazione: non fanno domande ma interrogatori senza avvocato difensore.
Gruber e Travaglio sono le due superstar del giornalismo italiano che sanno tutto di tutti, che sono in grado di far diventare notizia la contestazione a Grillo di quattro o cinque invasati, rispetto all’arresto della famiglia di un ex-premier. La notizia sono io, e voi non siete un cazzo.
Dunque a seguire la compagnia di giro, le ballerine di fila sgomitano per sostenere le primedonne, soprani e tenori di un’opera cantata sempre più stonata e sempre meno condivisa. Il livello di guardia della decenza è stato superato da tempo, e le tribune politiche contemporanee hanno uno Zatterin che vuole condizionare il voto, che vuole far cader un governo, che vuole tornare ai bei tempi della dittatura soffice e glamour?
Ecco, Travaglio non appoggia più i 5stelle? Non si suiciderà nessuno, altri continueranno ad invitare i Dinosauri a parlare delle belle stagioni perdute? Come nel circolo culturale dei pensionati, non influenzeranno più nessuno. Però siamo stanchi di questo spettacolo che a tutti gli effetti è diventato avanspettacolo, con meno risate, prevedibile e tronfio, noiosissimo. La cronaca è un’altra cosa, ci permettiamo di dire, ma si sa, i maestri, o presunti tali, smettono di conversare e di guardare al mondo perché troppo presi a guardarsi allo specchio.
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