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Il buono, il brutto e il cattivo
Salvini dal Papeete a Pontida: l'autunno caldo del Capitano

E’ tornato sul Pratone di Pontida dove tutto è cominciato ma questa volta come Capo supremo di quella che considera “maggioranza nel paese”,e che lo vorrebbe seduto comodamente sullo scranno più alto, cosa ormai alla sua portata.

Perché è ovvio che Salvini ha ormai superato la logica classica della politica italiana per diventare una figura che ricorda i grandi autarchi europei e mondiali,ha sposato una sottile vena di illiberalità che lo rende molto più simile ai suoi sodali dalla Russia alla Turchia, e dai neo-trumpisti agli amici di Visegrad.

Oltre ad aver superato il Rubicone, il Capitano esprime una sempre maggiore irritazione nei confronti di tutto quello che si oppone alla sua lucida azione politica e antropologica,ed in effetti l’atmosfera durante il suo rodaggio governativo,è cambiata,e forse per sempre. Non è solo l’era dell’odio,dello scontro virulento,dell’aggressività volgare,dell’utilizzo improprio di qualsiasi simbolo o persona o fatto sostanziale, senza parlare della macchina da guerra permanentemente in servizio sui social che si è identificata con un popolo intollerante.

Ora,da poco,e forse per poco all’opposizione,manifesta una irreale tranquillità,apparente ,mentre cova una rabbia diffusa tra i suoi che non promette nulla di buono, ingigantita dalla sua irriverenza nei confronti delle istituzioni,sempre mal sopportate,e per le regole che di fatto limitano la sua volontà di potenza.

Salvini ha cominciato la Campagna d’Autunno e come un potentissimo Comandante attende gli errori degli altri, le improvvide e probabili scissioni, le incomprensioni e le solite contraddizioni tra i nuovi e improvvisati partner,e senza dubbio il tempo gioca a suo favore,e ora si che ci appare come il giovane Mussolini in attesa della chiamata, che non tarderà ad arrivare, dalle urne.

Tutti lo cercano compreso l’archeo-caimano,lo temono come la stessa Meloni,qualcuno come Toti si accoda per non perdere l’opportunità di debuttare nel prossimo governo patriottico,un patto per la Nazione che rappresenterebbe la cancellazione del vecchio centrodestra e l’inizio dei una nuova stagione per gli oltranzisti di casa nostra.

Qualcuno troppo in fretta lo ha archiviato, ma ha dato troppo credito al Governo in carica,e tra qualche settimana,dopo la creazione del partito dell’altro Matteo,tutto verrà rimesso in gioco e riprenderà la nuova marcia su Roma, e questa volta siamo sicuri che il Matteo I, eviterà gli imprevedibili colpi di testa e di sole.

E’ come se fosse un finale già scritto, e nelle tensioni della compagine in carica c’è tutta la debolezza di questo organico appiccicaticcio, che non può durare, e questo Salvini lo sa perfettamente, ed è già pronto ad incassare, solo un poco di pazienza, e la campagna elettorale permanete potrà ricominciare come prima, meglio di prima.

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