La Meloni è il futuro della politica. Una realtà della destra italiana
Alla sua festa sono passati tutti, compreso il Conte, che comunque ne riconosce le doti politiche e non si è negato al confronto, civile e mai aggressivo
Si vede che è cresciuta a pane e saghe nordiche, Signori degli Anelli più che Sigfried, e dalla storia infinita di Ende ha tratto il nome della sua epopea ventennale Atreju, un bambino figlio di tutti, volitivo e forte come la nostra signora militante. Giorgia Meloni, è donna di periferia e di sezioni del MSI, non ama la diplomazia e il compromesso, il suo progetto politico è quello di Almirante, con i dovuti distinguo, e credo che bisognerebbe parlare di una leader vera e verace di destra, il centro è altro da questa combattente.
Ha lavorato con umiltà da sempre seguendo i suoi Capi senza alzare la voce fino a quando ha capito che al “cuor non si comanda” e con Fratelli d’Italia ha cercato, e i voti gli danno ragione, di ricostruire la vecchia fiamma, mai spenta nelle coscienze dei militanti, e ora vuole passare all’incasso, sia dal Caimano che dal Capitano. Coerente, è coerente, non ha mai smesso di difendere posizioni difficili e argomentazioni molto discutibili ma lo ha fatto con grande veemenza, e con una semplicità nel linguaggio spesso disarmante ma che arriva al po-po-lo, e buca lo schermo, e questi sono i soli argomenti che contano nella politica di oggi.
Alla sua festa sono passati tutti, compreso il Conte, che comunque ne riconosce le doti politiche e non si è negato al confronto, civile e mai aggressivo (a differenza del pratone di Pontida), e questo vuol dire che Giorgia punta molto in alto, con questi toni meno aggressivi, e attende l’urna per poter finalmente coronare un sogno: portare la Destra al centro dell’azione politica del paese. Questo non era mai riuscito a nessuno dei suoi maestri e maestrini, che in sede governativa avevano diluito pesantemente le dinamiche post-fasciste, matrici della loro esistenza contemporanea, di abiura in abiura fino a diventare post-democristiani opachi.
Quello che piace nella Segretaria, tra l’altro unica donna a capo di un partito, è che nonostante la sua storia, le origini politiche, viene percepita come rassicurante, civile, mai aggressiva come i suoi attuali o ex sodali, sovversiva si, ma di buon senso, come si auto-definisce. Siamo sicuri che il mantenimento delle posizioni, la rinuncia ad accordi posticci, o alleanze anomale, in politica possa pagare, ma guardando la sua serena e inarrestabile ascesa, la sua mancanza di timore anche verso Silvio, considerato giustamente un alleato marginale in lenta dissoluzione, la rende la vera figura-fulcro del futuro politico italiano.
Il patrimonio accumulato in questi pochi anni da FdI è destinato a crescere perché Giorgia ormai parla a tutto l’elettorato di destra e di centro, e offre un progetto destinato a dare grandi risultati e soddisfazioni, perché il suo futuro è solo un comodo ritorno al passato, senza confusioni programmatiche, gli altri sono avvertiti.
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