Natale senza sfilata Victoria's Secrets. Nuovi puritanesimi nel 3° millennio
Certamente c’è poco da scherzare soprattutto, in questi ultimi anni, sulla violenza fisica e psicologica sulle donne, di tutte le età e latitudini, nello stillicidio di orribili notizie di cronaca nerissima che ci racconta l’incapacità sempre più evidente del maschio di rapportarsi alla femmina contemporanea.
Lo stato tragico delle relazioni, le vessazioni ormai consolidate hanno contaminato tutte le manifestazioni dialettiche fino a fiaccare qualsiasi espressione possa anche solo lontanamente essere considerato offensivo per l’immagine della donna, e neppure la lingerie,antichissimo strumento di seduzione risulta esente da questo grigissimo momento sociale e culturale. Questo Natale gli angeli di Victoria’s Secrets non sfileranno per rispetto alle contraddizioni in cui si macera la società contemporanea,e non vedremo quella sequenza di “corpi” che hanno suscitato indignazione,poiché mercificano l’essenza femminina.
Ovviamente ci sarebbe molto d adire, sullo sguardo e sulla sua alterazione,e sull’incapacità odierna di controllare le emozioni,privilegiando la paura,la censura,lo scontro alla libertà cui ci avevano abituato i nostri condottieri della liberazione sessuale degli anni sessanta/settanta. Nulla,l’ostentazione carnale diviene l’invito alla violenza,e crea quella disparità che produce troppi danni nelle menti sempre più deboli degli eredi del tramontato sesso forte.
Tutto questo mentre la pornografia,le “dark rooms”, le chat virtuali e reali impazzano sulla rete che nell’anonimato trova la sua condizione ideale, si combattono reggiseni e mutandine, la parolaccia, e il corteggiamento diventa ammiccante,pericoloso,dunque si preferisce il male peggiore all’educazione verso quello minore.
Le ragazze sorridenti e splendide non distribuiranno sogni ad un pubblico indifferenziato,che nella quasi totalità vede in quella sfilata soltanto una grande ironia, un’esagerazione estetica quasi surreale, in fondo quello che indossano è acquistato anche dalla massaia di Voghera e da qualche casalinga non troppo disperata.
Quello che colpisce è il bombardamento concettuale nel mucchio di tutte le manifestazioni in cui Eros possa essere considerato un invito allo stupro,un’educazione alla violenza,ma questo vale anche per Arancia Meccanica o Delitto e Castigo, oppure per il Macbeth. Dunque,censuriamo,ammorbidiamo,modifichiamo per rendere innocua la società compressa e frustrata in cui viviamo,anzi è un invito all’auto-censura capace di disinnescare ogni pulsione “pericolosa”,preventivamente,come nella miglior tradizione di Orwell.
Mi rendo conto che è difficile definire la Libertà,e forse non è facile accontentarsi di piccole libertà,ma non scarichiamo su una manifestazione di moda,tutte le nostre instabilità psico- fisiche,le miserie di spregevoli individui,incapaci di reggere il confronto con qualsiasi sesso. Tra le paure più grandi il corretto uso del libero arbitrio,nel Bene e nel Male,resta il baluardo della nostra coscienza e della nostra identità,non possiamo rinunciarci,anche manifestandoci nel peggiore dei modi,ieri come domani.
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