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Il buono, il brutto e il cattivo
Renzi 'Gian Burrasca', Fedez 'tamarro': quant'è inadeguata la società italiana
FEDEZ

Sembra una maledizione, per noi italiani non c’è un atto pubblico o privato, una presa di posizione o un’idea che non esprima una densità di insopprimibile inadeguatezza, come se non riuscissimo a dare alle parole ,ai gesti il loro giusto significato. Ci schiantiamo su tutto magari inconsapevolmente ma ormai ci aspettiamo da tutti atteggiamenti non consoni a quanto dovrebbe essere fatto o detto.

E non mi riferisco solo al “male” che è diventato terreno di scontro tra tifoserie e ha trasformato tranquilli professori e scienziati in comparse nei più banali talk show, vittime consapevoli di avide conduttrici ed eccitati conduttori, anche nell’analisi spicciola, nel commento si scade nella retorica che è foriera di inutilità perché non aggiunge e non toglie nulla al dibattito stantio ormai omologo al clima.

Avevamo apprezzato i gesti del rapper miliardario e della sua fascinosissima moglie, ma basta tirar fuori la Lambo ed ecco che Fedez torna ad essere il tamarro delle sperdute periferie anche se consegna pacchi di euro(non suoi)in posa televisiva e cinematografica, a sconosciuti poveri adoranti.

Ma è lo stato generale della qualità delle affermazioni e dunque delle azioni che ci sorprende, Renzi-Gian-burrasca cresciuto, non vuole ministeri ma si indirizza verso i servizi segreti o le grandi mangiatoie di stato che mettono al riparo da verifiche politiche, come se il suo “duepercento” bastasse per consacrarlo leader politico.

Come il presidente della Confindustria di Macerata che neanche tanto preoccupato, avverte che in fondo qualche morto in più ci sta, se serve a far ripartire la fabbrica e la fabbrichetta, ma come sempre le scuse, tardive e freudiane, arriveranno per far dimenticare questo senso di scarsa rappresentanza tra chi dovrebbe esprimere il livello alto nello spazio pubblico e il mondo attonito degli spettatori che guardano senza stupirsi più.

Non chiamatelo carattere italiano, non giustificate la nostra assoluta mancanza di buon senso, di responsabilità, dal CT Mancini che accusa “il Male” di allontanare la gente dall’Arena post-belluina, e poi si ritrova a curarsi, tra scuse e distinguo, col motto identitario: ”io non c’ero, e se c’ero dormivo”, il paese della rimozione permanente galleggia abbassando sempre di più l’asticella della dignità personale e generale.

E poi c’è la festa, lo shopping e il cenone cui non possiamo rinunciare anche se ci siamo dimenticati che cosa rappresentano davvero, la messa(ma chi ci è mai andato) e il resto però ci mancano,come tutte quelle cose che l’Inadeguatezza Politica ci impone, come non poter raggiungere la nonna a Buccinasco , perché in zona mista, e poi ci siamo sempre annoiati durante le vacanze forzose.

Ormai il bollettino dei giornaloni ci informa solo sulle ripicche, sui “ricattucci e ricattoni”, perfino Silvio si fa fotografare davanti ad un computer che probabilmente non  sa neppure accendere dichiarando ”l’inadeguatezza del digitale nel paese”, uno splendido ossimoro vivente, e poi in fila tra minacce, avvertimenti trasversali e il Conte Max che imperterrito “surfa” a Palazzo, giocando su qualsiasi debolezza degli altri.

“Se fate i cattivi me ne vado così vi beccate Di Maio”, e quindi, il vecchio De Bendetti, dal suo buen ritiro della 7,cerca giudizi tranchant e definisce il Conte e il Contino Renzi due bare.

Va bene così, “la calunnia è un venticello” come affermava il grandissimo Rossini e dunque, è molto importante caricare a pallettoni tutto quello che ci passa per la testa per poi vomitarlo sul tavolo di una comunicazione drogata che vuole solo scandali, liti, aggressioni e colpi di testa.

Non finirà, non cambierà, è la nostra natura, guardandoci nello specchio del paese potremmo accorgerci di non trovare nessuna immagine riflessa, ma neppure questo riuscirebbe a farci riflettere.

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