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Il buono, il brutto e il cattivo
Rientro a scuola, quanta fantasia. L'ennesimo annuncio roboante

Tutti a scuola. magari, forse, vediamo

Leggendo le cronache che raccontano le conferenze stampa di alcuni nostri improvvidi ministri sembra di immergersi in un romanzo d’altri tempi, dove agni affermazione appare così irreale da non poter essere considerata possibile, prima che vera.

 Che la pandemia abbia amplificato mali, velocizzato processi di metastasi funzionale e programmatica dei comparti essenziali del “SisteminoItalia” non c’è dubbio, ma quando la toppa è peggio del buco allora ci rendiamo conto di essere tornati al nostro status di grandi improvvisatori, maestri nel tirare a campare, nel meglio l’uovo subito della gallina programmata.

La Azzolina giovane e volenterosa Ministra Grillina è solo il megafono di questa messa in scena, serve solo a dare annunci roboanti tra decine di migliaia di assunzioni, scuole esteticamente degne dei più avanzati sistema del nord Europa, e soldi, soldi, soldi in un mantra che comincia a innervosire anche loro.

Che la scuola fosse il grande malato del paese, non c’era bisogno che qualche neo-peste ce lo ricordasse, basta avere figli in età scolastica, attraversare i centri e le periferie delle nostre amate città per capire che il meccanismo si è inceppato per mancanza di fondi, per arretratezza culturale, tecnologica e scientifica.

Non faremo il giochetto del tutto va bene, tutto va male, ora l’ipotesi ventilata dal Governo parla di una militarizzazione, o irregimentazione se preferite, con distanze fisse tra studenti(ve lo immaginate alle elementari o alle medie?)grandi spazi da ridefinire(e dove? avete mai visto un’aula normale di una qualsiasi scuola italiana).

Turni fantasiosi, dalle 7.00 alle 11.00,dalle 17.00 alle 22.00 e dalle 24.00 all’4.00.E le famiglie? E la qualità dell’insegnamento?

Nessuno dice nulla perché nessuno sa effettivamente che disastro succederà alla metà di settembre.

E non dimentichiamoci sindacati sul piede di guerra(come sempre quando c’è un emergenza),sigle contrapposte in conflitto, edifici e arredi assolutamente inadeguati.

Ma il 14 settembre risuonerà dopo tanto tempo la campanella, e che Dio ce la mandi buona, ma importante è provarci, far capire al popolo sfinito che “si torna alla normalità” anche se questo stato di instabilità ormai è stato metabolizzato, e la scuola non è altro che uno dei tanti tasselli di una Società in pericoloso disfacimento.

Non faremo paragoni con quanti hanno tentato di mettere mano al sistema scolastico, e a ben guardare il distanziamento nelle aule è l’ultimo dei problemi, che vivranno sulla pelle i giovani utenti, rassegnati, la pratica quotidiana come sempre ci metterà una pezza e qualcosa ci inventeremo.

Guardando le conferenze stampa, numerosissime in questi ultimi tempi, dal Palazzone ci accorgiamo che anche noi ci siamo adeguati a considerarle come un varietà dove tutto sembra vero perché assolutamente irreale,e la magia dello schermo fa il suo effetto anche sulle menti più attrezzate, che non aspettandosi più nulla sono pronte a commentare l’ennesima messa in scena creata per prendere tempo.

Come tutti sapete anche questo è un modo collaudato di governare.

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