Il boom di voti di Matteo Salvini alle Elezioni Europee arriva da vari fronti. Ha votato Lega una parte dell'elettorato grillino di Destra e una parte cospicua di quello che un tempo sceglieva Forza Italia. I voti persi dai grillini confluiscono, a Destra, per l'appunto nella Lega e in FdI, e a Sinistra nell'astensionismo (i duri e puri che non hanno apprezzato l'alleanza di Luigi Di Maio con Salvini, e che non si sono lasciati ingannare da svolte sinistrorse dell'ultimo momento), e nel Pd di Nicola Zingaretti (che recupera gli elettori del Pd che avevano votato m5s perché avversi a Matteo Renzi).
Per riassumere, come avevo scritto nel 2018 (clicca qui per leggere), il M5s ha perso voti a Destra a favore della Lega - e di FdI in misura minore ma degna comunque di nota - e ha perso voti a Sinistra a favore del Pd o dell'astensionismo. A Destra sarà molto difficile recuperare consensi, mentre i grillini possono ancora contare sull'elettorato di Sinistra nel caso in cui da quelle parti non si crei un polo di consenso credibile. Ciò significa che, tra i pentastellati, l'era Di Maio volge al termine e sta per sorgere quella di Roberto Fico. Quest'ultimo a capo di un'ala di "malpancisti" che - nel caso in cui il Governo dovesse reggere qualche mese - si faranno sentire sullo spinoso nodo Tav.
E l'estate prima o poi arriverà e con essa tante piccole Diciotti. I pentastellati dimezzati capeggiati da un Di Maio azzoppato potranno opporsi a eventuali prove di forza di Salvini? E, nel caso in cui il Vicepremier grillino dovesse di nuovo genuflettersi alll'omologo leghista (senza però più la forza dell'anno scorso), i malpancisti di cui sopra non proveranno forse a strappare definitivamente? In tutto questo, ricordiamoci sempre la massima da noi coniata: "Meglio una poltrona oggi che due domani (assegnate ad altri)". Mentre la Lega e il Pd ora potrebbero essere assai tentati (soprattutto la prima) da elezioni anticipate, il m5s in affanno che rischia di perdere la metà delle poltrone in Parlamento farà di tutto per non tornare alle Urne. In tutto questo una cosa è certa: in seno al M5s, fosche nubi si addensano sul Fato di Luigi Di Maio e sull'asse del Vicepremier pentastellato con Davide Casaleggio.