Hillary Clinton si ricandida alla Casa Bianca: l'ambizione smodata crea mostri
L'ex segretario di Stato non si rassegna alla sconfitta del 2016 ed è disposta a tutto per diventare la prima donna presidente degli USA
Hillary Clinton ci riprova. Non paga di essere stata sconfitta alle Presidenziali del 2016 da Donald Trump, ecco che, secondo la rivelazione dei consiglieri dei Clinton al Wall Street Journal, "nel 2020 correrà di nuovo per la Casa Bianca" e ancora "non permetterà che la sua umiliante sconfitta contro Trump metta fine alla sua carriera".
L'ex Segretario di Stato nonché First Lady per otto anni accanto al marito Bill (da molti ritenuta il vero Presidente Usa) nonché candidata democratica sconfitta da Barack Obama nelle primarie democratiche del 2008, "torna sul luogo del delitto" e, secondo indiscrezioni, nella sua nuova corsa per la White House prenderà posizioni molto più di "Sinistra", avvicinandosi al #MeToo e proponendo una stretta contro la lobby delle armi. La Clinton si "sandersizza", insomma, per citare il candidato democratico Bernie Sanders da lei "fatto fuori" alle primarie democratiche del 2016.
La Clinton, da trent'anni, sogna di diventare la prima donna Presidente degli Stati Uniti e, a conti fatti, nulla e nessuno sembra poterla fermare, neanche il responso negativo degli americani che l'hanno bocciata a favore di Trump. Un'ambizione, quella di Hillary, che risulta non soltanto smodata ma anche deleteria, e che sembra averle fatto perdere il contatto con la realtà.
Come può pensare la seppur intelligente Clinton che, dopo la batosta del 2016, possa avere anche solo un briciolo di speranza alle prossime elezioni? Possibile che nessuno le faccia capire che la sua inopportuna candidatura fu la principale artefice della vittoria di Donald Trump? Che gli americani non ne possono più di lei e della sua tracotanza, quella soprattutto di non rassegnarsi al declino dopo una luminosa e folgorante carriera che molte donne, e anche moltissimi uomini, possono soltanto sognarsi?
Come si può essere così avulsi dalla realtà contingente, così avvitati su se stessi al punto da non rendersi conto che, anziché mourir sur scene come una vecchia artista da tempo decotta e barcollante sulle gambe, sarebbe ben più dignitoso godersi i frutti del proprio invidiabile lavoro e lasciare spazio a volti nuovi ben più idonei a rispondere alle sfide di questi anni difficili e tenebrosi? Come una versione presidenziale della strega cattiva di Biancaneve, Hillary continua invece a guardarsi allo specchio specchio delle sue brame chiedendogli "chi è la più brava del reame?", ignorando totalmente la risposta negativa di quest'ultimo, che probabilmente - dopo la débàcle del 2016 - si è financo "rotto" (in tutti i sensi), senza che lei se ne sia minimamente accorta.
Se davvero le è saltato nell'anticamera del cervello di ricandidarsi alla Casa Bianca, possibile che tutt'attorno a sé non abbia nessuno a darle un'affettuosa pacca sulla spalla riportandola alla ragione e mostrandole la totale, assoluta, inesorabile inanità della sua decisione? Una tale, cieca protervia non può che fare paura ed è un illuminante esempio, come e forse ancor più di una tragedia greca, di quanto la hybris finisca per creare spaventosi mostri. E il fatto che a soffrirne siano ex rappresentanti istituzionali di primissimo livello e della nazione più potente del mondo rende il tutto, con il senno di poi, ancor più terrificante.
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