Le foto di Toscani alla Boschi su Maxim: chi ci ha guadagnato? Solo la rivista
La cover story di Meb si è rivelata un autogol per lei e per il fotografo. Unico a giovarne è il direttore di Maxim
Difficile imbruttire una donna bella, specie se sei un fotografo acclamato. Con Maria Elena Boschi, Oliviero Toscani ci è riuscito alla perfezione, trasformando l'avvenenza botticelliana della deputata Pd ed ex Ministro delle Riforme in un grottesco e involontariamente comico incrocio tra Nonna Papera e la ragazzina posseduta dal demonio nel film L'Esorcista.
Selvaggia Lucarelli ha massacrato spietatamente la Meb ritratta da Toscani, paragonandola fra le altre cose a una "malata di salmonella" ed entrando in conflitto su Twitter con lo storico fotografo della Benetton, che la giornalista ha tuttavia rimesso in riga con qualche battutaccia ben assestata.
La rete non è stata meno caustica della Lucarelli, e ha decretato con sfottò e critiche inesorabili l'autogol dell'esponente dem toscana. Se la cover story pubblicata sulla rivista Maxim voleva essere un "veicolo" per presentare una Maria Elena Boschi autoironica e sbarazzina, svecchiandone l'immagine istituzionale per renderla più "simpatica", si è assistito invece a un esempio lampante di eterogenesi dei fini. Ci si interroga per giunta sullo scopo di pubblicare tali assurde fotografie che avrebbero reso "cessa" perfino Raquel Welch all'apice dello splendore, e anche di tutta l'operazione Boschi/Toscani/Maxim.
Spodestato da Palazzo Chigi dal governo Lega-M5s, il Pd è attualmente allo sbando dal punto di vista comunicativo, e le cantonate in tale ambito non giovano certo alla causa dell'opposizione all'Esecutivo, già latitante. La sovraesposizione mediatica della Boschi (le sue promesse mancate sul ritiro dalla politica in caso di sconfitta referendaria, il caso scomodo di Banca Etruria, la candidatura blindata a Bolzano e così via) è stata inoltre una delle concause che hanno portato alla débàcle dem il 4 marzo, quindi sarebbe da parte sua più assennato trarsi nell'ombra anziché mettersi ulteriormente in luce; soprattutto con operazioni fallimentari o poco comprensibili. Hanno giovato alla Boschi quel dubbio servizio fotografico e quella accessoria storia di copertina? A conti fatti, decisamente no. E quel che non giova a un esponente di spicco di un partito, in ultima analisi, non giova neanche al partito stesso (specie se già in crisi profonda).
Quanto a Toscani, stando a indiscrezioni, sarebbe rimasto deluso della scarsa visibilità ottenuta nell'operazione e le foto alla Boschi non gli hanno portato né gloria né fortuna visti i tanti improperi ricevuti in rete (oltre a sembrare scattate da un adolescente hater dell'ex Ministra).
Chi ci ha guadagnato dunque da tutta questa sbandieratissima (troppo, visti i risultati finali) operazione mediatica? Senz'altro al direttore di Maxim nonché autore della cover story in questione, Claudio Trionfera, che ha visto finire il suo patinato magazine in prima pagina su tutti i giornaloni, giornaletti e giornalini, in primo piano nei servizi dei telegiornali e ai primi posti nei trending topic sui social network. Tanto di cappello a lui per la brillante trovata, e tanto peggio per Boschi e Toscani, finiti stritolati loro malgrado nel tritacarne mediatico. Come se non lo fossero già a sufficienza.
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