Federica Sgorbissa è una delle tante seguaci del politically correct che è il braccio armato del radicalchicchismo mondiale appena sconfitto negli Usa.
Intendiamoci, il suo ruolo d’azione è stato limitato ma a suo modo pubblicamente influente in una certa cerchia: ex-direttrice di “OggiScienza” edito dalla Sissa di Trieste, poi sbolognata anche per le polemiche in cui si cacciava a ritmo sostenuto è aiutata dal cognome pressoché impronunciabile (e scrivibile) e quindi in qualche modo protetta dai nemici che si è fatta con i suoi commenti acidi e sessisti in cui non si fa scrupolo di utilizzare parolacce per sottolineare la sua avversione a qualcosa, ultimamente al “popolo della Rete”.
Laureata in psicologia ottiene un master dalla Sissa di Trieste e ivi pone radici.
Sul Master universitario della Sissa c’è da dire -en passant-che desta meraviglia come possano insegnarci addirittura persone non laureate come Sylvie Coyaud meglio nota come Oca Sapiens. Ma tant’è.
La Sgorbissa fa parte del circolo giacobino che ruota intorno a Marco Cattaneo de Le Scienze di cui ci siamo già occupati ed è una pasionaria della Rete che utilizza per manganellare mediaticamente i nemici e cioè tutti quelli che non la pensano come lei o hanno appena qualche idea leggermente eterodossa in campo scientifico.
Essendo un personaggio pubblico contribuisce al clima teso che si vive sulla Rete stessa.
Per lei la Rete -come per i grillini- era la Via, la Verità e la Vita fin quando ha avuto la brutta sorpresa dell’elezione di Donald Trump proprio grazie ai meccanismi perversi della Rete stessa -.
Da quel momento non risparmia epiteti all’ ex amato “Popolo della Rete” che a suo dire ora “fa figure di merda” (perché fa post-verità, cioè non la pensa come lei).
Ecco quindi che come d’incanto -come ha detto la stessa Clinton- la Rete da baluardo dell’illuminismo mondiale si è trasformata in un inferno di complottisti dediti al culto della menzogna.
Però quella di avere idee a corrente alternata sulla Rete è una posizione un po’ troppo comoda: santificata quando fa vincere e demonizzata quando fa perdere.
Troppo facile giocare così…