Il venerdì sera le ammiraglie della televisione generalista mettono in campo l'artiglieria pesante: da un lato Rai1 schiera in replica Il Commissario Montalbano, sull'altra sponda Canale 5 da ieri ha riesumato dopo sei anni Ciao Darwin, affidandolo naturalmente al mattatore Paolo Bonolis e al fido Luca Laurenti.
Lo show antropologico di Mediaset è andato in onda in realtà come se si fosse trattato di una puntata aggiuntiva dell'ultima stagione: oltre alle due sacrosante categorie a confronto (Normali vs Diversi), la camminata cult di Madre Natura verso la postazione, le canzoni di squadra, il mitico A spasso nel tempo, il dinosauro di Laurenti, il defilè, la prova di resistenza. Nel complesso un programma irresistibile ed esilarante come pochi, ma un minimo di originalità dopo sei anni da Paolino era richiesto.
Lo stesso Bonolis inoltre pur confermandosi un fuoriclasse nell'esasperare certe situazioni già ridicole, dimostra tuttavia un'inaspettata arretratezza quando chiama un concorrente “ciccione” e si esibisce in mossette da Vizietto non appena viene scelta una transessuale polacca per A spasso nel tempo. Nel 2016 per certi comportamenti si diviene carne da macello per il web. E che vergogna per quei frequentissimi zoom sui lati B delle ballerine.