Continuano ad aumentare i detenuti nelle carceri italiane. I dati relativi al 30 settembre, appena resi noti dal ministero della Giustizia, indicano un dato di 59.275 reclusi nelle 190 prigioni attive: è un nuovo record che batte di 140 unità quello già registrato alla fine di agosto.
La tendenza crescente all’affollamento dura almeno dal gennaio 2017, quando i detenuti erano 55.381 (per di più distribuiti, allora, in 191 istituti di pena), e cioè quasi 4mila in meno rispetto a oggi.
La “capienza regolamentare”, quella che indica i posti effettivamente disponibili, è attualmente di 50.622 detenuti. Pertanto i reclusi in soprannumero, allo stato, sono ben 8.653: il 14,5% del totale. In definitiva, ogni sei persone custodite in cella, ce n'è più o meno una di troppo.
Tra i detenuti, gli uomini sono come sempre la stragrande maggioranza: le donne sono appena 2.556. Gli stranieri sono 20.098 (il 33,9% del totale), 71 in più rispetto allo scorso 31 agosto, e ben 1.273 in più rispetto al gennaio 2017.
Nelle carceri più importanti, situazioni di particolare affollamento riguardano sicuramente Rebbbia, a Roma, dove i detenuti sono attualmente 1.473 mentre dovrebbero essere 1.178. Sempre a Roma, a Regina Coeli i reclusi sono 963 contro i 617 previsti dalla capienza regolamentare. Nel carcere milanese di San Vittore sono presenti 1.013 detenuti contro 8.18 previsti. Alle Vallette di Torino sono 1.383, e dovrebbero essere al massimo 1.062. Nelle celle di Marassi (Genova), sono 718 contro una previsione massima di 546. A Bergamo sono 545 contro 321.
Commenti