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Favino: il mio D'Artagnan per Veronesi, un soldato un po' goffo

 

Roma (askanews) - Quest'anno Pierfrancesco Favino ha conquistato il vastissimo pubblico della tv dal palco di Sanremo, ma ora la sua agenda cinematografica è ricca di impegni: sta girando "I moschettieri del re" di Giovanni Veronesi, che ha presentato a Ciné, le Giornate di cinema di Riccione, poi sarà sul set di Marco Bellocchio nel ruolo di Tommaso Buscetta. Il film del regista toscano uscirà nelle sale il 27 dicembre, Favino interpreta D'Artagnan e accanto a lui ci sono i moschettieri Valerio Mastandrea, Rocco Papaleo e Sergio Rubini."Il film in sé è una bella favola di avventura, ha i contorni della fiaba, ha i contorni della leggenda. Ci siamo divertiti a immaginarlo, ovviamente nelle differenze dei personaggi, come una sorta di D'Artagnan che è una specie di miles gloriosus, cioè del soldato, però animato da cose che sono sia goffe che molto infantili, nel lato più bello del termine. Ho fatto re di spada e di cavallo, divertendomi molto, riporto ancora le ferite.. Sono caduto da un'asina ferma, però le cose invece serie che dovevo fare sono andate bene, e mi intenerisce molto quest'animo molto pulito. Qualitativamente il film sembra un film molto alto, bello, che mette insieme tante cose, dall'aspetto a volte realistico fino a questo tono di fiaba che è quello che mi piace di più".A distanza di qualche mese, sul festival di Sanremo oggi l'attore dice: "Io penso che Sanremo sia stata per me l'occasione di far vedere le cose che io sapevo di poter essere, che conoscevano pochi amici. E' stato un modo di ampliare al pubblico, ma non solo, anche per me stesso, a liberarmi, a scrollarmi di dosso qualche cosa. Io poi credo poi ognuno di noi ha il suo talento, io credo di avere un talento popolare, non penso di essere un intellettuale e voglio rivolgermi al maggior numero di persone".