Cronache

Algodistrofia, arriva primo servizio on line: l'esperto risponde

 

Milano, 18 nov. (askanews) - Le due ondate della pandemia hanno complicato la gestione delle patologie croniche ed acute, mettendo in secondo piano tutto ciò che non è COVID -19. In questo scenario, la Società Italiana per la Gestione Unificata ed Interdisciplinare del dolore muscolo-scheletrico e dell'Algodistrofia (G.U.I.D.A), ha deciso di promuovere il primo servizio on line "l'esperto risponde" sull'algodistrofia dedicato a medici e pazienti come spiega il Professor Giovanni Iolascon Direttore di G.U.I.D.A."C'è una carenza notevole per questa patologia, non solo per quanto riguarda il paziente che è alla deriva, ma anche per molti colleghi che non conoscono questa patologia. Per questo abbiamo deciso, nel mese dedicato a livello internazionale all'algodistrofia, di fare questa iniziativa che è per andare incontro alle esigenze dei pazienti e dei medici".L'algodistrofia è una malattia poco conosciuta e poco diagnosticata per questo gli esperti di G.U.I.D.A hanno messo a punto le "5 C" per un corretto approccio di pazienti, familiari e medici."E' chiaro che il paziente ci interessa molto, ma anche i medici perché non conoscono questa patologia, non conoscono i criteri diagnostici per ipotizzare la presenza di questa malattia. Attraverso il contatto via web e poi con attività dedicate a medici e pazienti cercheremo di far conoscere meglio questa patologia per affrontarla meglio. Noi cercheremo di venire incontro a entrambi in maniera semplice".L'algodistrofia può colpire la mano o il piede, spesso dopo un trauma o un intervento chirurgico, caratterizzandosi per un dolore continuo che non passa con le comuni terapie antidolorifiche, ma c'è una speranza."Abbiamo a disposizione da sei anni un farmaco che è riconosciuto e dispensato dal sistema sanitario nazionale il Neridronato che è indicato come unico farmaco per questa patologia, posso dare come prospettiva la messa in commercio della formulazione intramuscolo che può essere utilizzata al di fuori dell'ambiente ospedaliero".Al momento si ipotizza ci siano alcune migliaia di malati in Italia ma non si conosce il numero preciso di persone affette da algodistrofia, per questo i medici di G.U.I.D.A si sono messi al lavoro per avere un registro della malattia per una cura sempre più capillare ed efficiente.