Cronache

Dalla Luiss parte il Network degli atenei delle Scienze Sociali

 

Roma, 5 nov. (askanews) - Nuovi modelli di ricerca e formazione in grado di affrontare le nuove sfide della Higher Education nel campo delle scienze sociali. E' questo l'obiettivo del network di università composto da oltre 20 atenei dei cinque continenti che si è riunito per la prima volta a Roma grazie all'iniziativa della Luiss Guido Carli e dell'Università Renmin di Pechino, che hanno fatto da collante con le altre università. Nel corso del Forum, organizzato dalla Luiss a Roma, rettori e presidi di atenei, provenienti dalle realtà più prestigiose da tutto il mondo, hanno gettato le basi per costituire una piattaforma internazionale di scambio e comunicazione per ricercatori, professori e studenti, e per promuovere la cooperazione tra le università nella formazione dei talenti, nella ricerca scientifica e nell'innovazione accademica.Raffaele Marchetti, docente di Relazioni Internazionali e delegato per l'internazionalizzazione della Luiss, spiega: "Il network internazionale delle università di Scienze Sociali è un'iniziativa promossa dalla Luiss e dall'università Renmin di Pechino. E' una delle primissime volte in cui un'università italiana assume la leadership di un processo di creazione di un'istituzione internazionale. Già questo, secondo me, pone all'attenzione del pubblico un aspetto molto importante. L'obiettivo di questo network è creare cooperazione sulla ricerca, sull'insegnamento e sull'engagement sociale delle università a livello globale. E' un network che è destinato a giocare un ruolo molto importante nelle dinamiche di ricerca ma anche nelle dinamiche di formulazione delle politiche a livello internazionale". Ricerca, innovazione e formazione non possono prescindere dai finanziamenti. E un quadro sulle prospettive europee in questo ambito è stato tratteggiato da Angela Liberatore, capo Unità Scienze umane e Sociali dell'European Research Council Executive Agency. "Per il programma quadro di ricerca e innovazione europea per Orizzonte Europa per il 2021-2027 la proposta della Commissione europea è di 97 miliardi di euro, quindi un aumento rispetto al programma quadro corrente di circa 20 miliardi di euro, con l'idea che questo è un investimento e non una spesa per il budget europeo. Il parlamento ci supporta, anzi, vorrebbe un budget di 120 miliardi di euro e, nel Consiglio dei ministri Ue c'è invece una discussione piuttosto calda tra i Paesi che vogliono ridurre il budget dell'Unione Europea in generale e non solo della ricerca e altri paesi che vogliono diminuire quello della ricerca per favorire altre aree. Ieri, proprio qui alla Luiss, il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Scientifica, Lorenzo Fioramonti, si è detto favorevole al mantenimento del budget proposto dalla Commissione e alla posizione del Parlamento europeo. Speriamo che l'Italia supporti questo grosso, importante investimento perché non si tratta di una spesa, ma di un investimento nella ricerca europea".Al termine dell'incontro i rappresentanti degli oltre 20 atenei hanno sottoscritto il manifesto del Network delle università di Scienze Sociali.