Cronache

Procter & Gamble sempre più green con strategia "Ambition 2030"

 

Roma, 30 gen. (askanews) - Il 100% degli imballaggi riciclabili o riutilizzabili, la riduzione del 50% delle emissioni di gas serra, l'approvvigionamento del 100% dell'elettricità da fonti rinnovabili. Sono alcuni degli obiettivi di sostenibilità ambientale che Procter & Gamble si impegna a raggiungere in dieci anni con la strategia "Ambition 2030", che agirà a più livelli: i brand e le abitudini di consumo, la filiera di produzione e approvvigionamento, il coinvolgimento dei dipendenti e partnership con organizzazioni esperte in sostenibilità. In questo contesto si inserisce l'adesione all'iniziativa PlasticLess di LifeGate che mira liberare il mare dalle microplastiche grazie al dispositivo Seabin, inaugurato da P&G a Fiumicino.A illustrare la strategia "Ambition 2030" Faiza Lahlou, Europe Communications & Sustainability Director di P&G: "La missione di P&G è quella di servire i consumatori con prodotti che rendano migliore la loro vita ogni giorno. Serviamo 5 miliardi di consumatori in tutto il mondo e praticamente ogni famiglia in Italia. I nostri obiettivi per il 2030 sono molto chiari e ambiziosi e riguardano i nostri brand, la nostra filiera, le società nelle quali operiamo e i nostri dipendenti. Vogliamo che nessuno dei nostri marchi o dei nostri prodotti finisca nell'Oceano o in mare. Questo comporta molta responsabilità e molti sforzi per ridurre, riutilizzare e riciclare la plastica. Ma anche un impegno con importanti partner affinché nessuno dei nostri prodotti si disperda nell'ambiente. Lavoriamo anche sulla nostra filiera, per passare da un sistema lineare a una maggiore circolarità. Per esempio qui in Italia i nostri stabilimenti produttivi lavorano senza conferire scarti in discarica e sono alimentati da elettricità proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili. Negli ultimi 2 anni poi, abbiamo ridotto del 25% i km percorsi dai mezzi che distribuiscono i nostri prodotti". "La nostra partnership con Lifegate - prosegue Faiza Lahlou - è parte di un programma ambizioso per i prossimi 10 anni. E' un'iniziativa per creare consapevolezza sul tema della plastica e per garantire che i consumatori ci seguano, ma allo stesso tempo stiamo contribuendo a pulire parte del mar Mediterraneo". ,Fissato al pontile di Tecnomar, a due chilometri dalla foce del Tevere, e calato in acqua, Seabin è pronto per iniziare la sua missione: catturare fino a 500 kg di rifiuti l'anno tra quelli che il fiume della capitale convoglia nel mar Tirreno. Un dispositivo semplice quanto efficace come spiega il Direttore scientifico di LifeGate Simone Molteni: "Abbiamo individuato questo dispositivo, Seabin, che riesce a filtrare più di 25.000 litri d'acqua ogni ora e trattiene nel filtro anche microplastiche e microfibre fino a 0,3 mm di diametro, quindi quasi invisibili a occhio nudo. Trattenendole, serve poi che qualcuno, in questo caso Tecnomar, svuoti il cestino una volta al gionro o anche più spesso per immettere poi nella raccolta differenziata i rifiuti che vengono raccolti. Abbiamo iniziato il progetto PlasticLess poco più di un anno fa e ne abbiamo già messi quasi 80 sulle coste italiane e poi anche in altri Paesi come Svizzera, Grecia, Inghilterra e nei prossimi 12 mesi contiamo di raddoppiare".