Cronache

Storia di Roberto, a Napoli un giornalaio autistico

 

Napoli, 13 feb. (askanews) - "Buongiorno, mi chiamo Roberto e sono il vostro giornalaio. Ho l'autismo, vi chiedo di essere pazienti e di darmi un po' di tempo. Impareremo a conoscerci e questo mi aiuterà a servirvi meglio. Grazie mille". E' iniziato tutto con questo semplice messaggio e ora il giovane Roberto è diventato quasi una star, nel quartiere Soccavo di Napoli ma anche in Italia. La Madre Titti Riccio racconta questa incredibile storia di inclusione."E' successo, è una notorietà non voluta, non cercata. Siamo partiti da un papà che è passato e incuriosito dal cartello e ha chiesto se poteva fotografare quello che noi abbiamo messo come presentazione di Roberto, abbiamo preso l'edicola da un mese su consiglio dei terapisti e medici che lo seguono e che sostengono che essendo un'edicola di quartiere era una buona cosa come terapia per le sue relazioni. Quindi questo papà ha fatto la foto e poi è tornato chiedendo se poteva passare queste informazioni a degli amici e poi è scattato il passaparola e la cosa è andata avanti con diverse testate e realtà".La determinazione dei genitori e dei terapisti di Roberto è proprio volta all'inserimento del giovane nella vita normale, andando oltre la sua disabilità con l'aiuto delle persone del quartiere. Lui si destreggia convinto tra riviste e quotidiani."E' una realtà che gli permette di farsi conoscere e ampliare i suoi obiettivi, le relazioni personali, la gestione dei soldi e avere una sua piccola realtà, non ultimo il fatto di avere uno scopo al mattino, quindi un posto di lavoro che per quelli come lui è difficile".Papà Giancarlo e mamma Titti lo osservano a distanza, c'è anche Michela, sua sorella venticinquenne. E poi ci sono lettori che hanno imparato a rapportarsi con lui anche grazie a un altro cartello che sintetizza un dialogo-tipo tra Roberto e chi acquista il giornale.