Cronache

Street Art per sensibilizzare su malattie e donazione del sangue

 

Milano, 3 dic. (askanews) - Tre storie e tre artisti per sensibilizzare sulla talassemia e l'anemia falciforme, due patologie ereditarie del sangue che in Italia colpiscono migliaia di persone, e sull'importanza delle donazioni di sangue. Con questo obiettivo Novartis ha promosso la campagna 'Blood Artists' che si rivolge in particolare ai giovani, per far comprendere attraverso la Street Art cosa vuol dire convivere con queste malattie."Entrambe - ha spiegato ad askanews Susanna Barella, ematologa dell'Università di Cagliari - sono delle emoglobinopatie molto diffuse nel mondo, che coinvolgono in maniera molto importante i pazienti, i centri e anche le aziende che si occupano di ricerca, perché continuano a nascere numerosi pazienti affetti da emoglobinopatie e la maggior parte di loro sono dipendenti dalle trasfusioni, quindi dalla disponibilità di sangue. I talassemici o i pazienti affetti da patologie che richiedono trasfusioni croniche sono tra i pochissimi pazienti che non hanno la possibilità di comprare il loro farmaco salvavita".Proprio per questo la campagna vuole continuare a sensibilizzare, partendo dalle storie di persone affette da queste malattie, che hanno ispirato il lavoro di tre famosi street artist, Coquelicot Mafille, Stereal e Napal, che hanno portato sui muri di Cagliari la vita quotidiana di Giorgio Pio, Annarita e Costanza, che da anni convivono con la talassemia e l'anemia falciforme. Le opere sono state realizzate accanto alla sede Avis, uno dei principali sostenitori della campagna, associazione che opera per dare alle persone malate la possibilità di vivere il più possibile una vita normale."Siccome questo è il nostro obiettivo - ha spiegato Gianpietro Briola, presidente dell'Avis - ciò passa attraverso la donazione del sangue, cioè la donazione di una parte di noi stessi, e può avvenire solo se lo facciamo consapevolmente e con spirito di grande amore verso il prossimo. Allora il donare e l'avere questa volontà di farlo in modo volontario, periodico e generoso, per loro è l'unica salvezza per noi significa essere parte di quel disegno comune di rispetto e di salvaguardia verso tutti"."Il dono - ha aggiunto la dottoressa Barella - è amore per gli altri, ma anche per se stessi".In Italia, secondo le stime del 2019, il numero dei donatori rimane stabile rispetto agli anni precedenti. Sono però aumentati i pazienti trasfusi, che sono stati circa 638mila contro i 630mila del 2018. Le trasfusioni sono state circa 3 milioni, ovvero una ogni 10 secondi. La ricerca sulle emoglobinopatie sta facendo grandi passi avanti, ma siamo sempre di fronte a malattie molto impegnative."Siamo in un momento di grandissimo fermento in tutto il mondo - ha concluso Susanna Barella - la ricerca sta andando avanti, ma rimane il fatto che queste patologie sono serie e richiedono un legame costante con il centro, ma anche un impegno quotidiano nell'effettuare le terapie a domicilio".Un impegno che, attraverso l'ulteriore sensibilizzazione sull'importanza di donare il sangue, in qualche modo ciascuno di noi può contribuire a rendere meno difficile.