Culture

Dante e Isgrò, la cancellatura come gesto poetico e identitario

 

Palermo, 26 gen. (askanews) - La relazione tra Emilio Isgrò, uno dei più importanti artisti italiani viventi, e la parola dantesca. A Villa Zito a Palermo, nella pinacoteca della Fondazione Sicilia, è aperta la mostra "Isgrò Dante e la Sicilia", curata da Marco Bazzini e Bruno Corà. Al centro dell'esposizione il tema, cruciale nella pratica di Isgrò, del linguaggio. Che lo stesso artista mette in relazione con il poeta della Commedia e con l'isola."Ricordare Dante in Sicilia in maniera generica - ha detto Isgrò - non aveva senso, ma ricordare che Dante sottolineò sempre l'apporto dato dal dialetto siciliano alla creazione di un volgare illustre per una nuova poesia, questo è vero".Aperta fino al 14 marzo, la mostra presenta una ventina di opere a tema dantesco provenienti da collezioni pubbliche e private che, dal 1966 ai lavori più recenti, raccontano il rapporto che Isgrò ha avuto con la cancellatura, che in questa occasione si è concentrata sul "De vulgari eloquentia" di Dante."La mostra di Emilio Isgrò dedicata a Dante in Sicilia - ci ha detto il curatore Bruno Corà - è un progetto originalissimo, che tuttavia affonda nel tempo la realizzazione di tutte le opere, circa una ventina di capolavori che soprattutto sottolineano l'invenzione della cancellatura nel linguaggio".Una cancellatura che si fa segno e affermazione, gesto culturale e identitario. E in questo caso anche ragionamento sulla forza universale della poesia.