Culture

Emilio Tadini davanti ai nostri occhi in Fondazione Marconi

 

Milano, 28 mar. (askanews) - "Tutto accade davanti ai nostri occhi" diceva Emilio Tadini, pittore e intellettuale milanese del Novecento, e davanti ai nostri occhi accade anche la mostra - vastissima e molto coerente con se stessa - che gli dedica la Fondazione Marconi. Un percorso che, nonostante la dimensione, si focalizza solo sul periodo 1967-1972 e, per riprendere la citazione dell'artista, si intitola "Davanti agli occhi, dietro lo sguardo".A incontrarsi, giocando con i livelli di interpretazione di una pittura che resta, almeno tecnicamente, figurativa, sono i linguaggi visivo e letterario, le forme che una narrazione può assumere quando, al tempo stesso, prova a imboccare un sentiero narrativo - di storytelling diremmo oggi, ma negli anni Sessanta non valeva - senza smettere mai di pensarsi. Per questo i riferimenti a Freud, sempre presenti nelle valutazioni critiche sul lavoro di Tadini, prendono un senso nuovo quando, come accade nello spazio milanese voluto da Giorgio Marconi, questo si può ammirare ad ampio raggio.Le suggestioni che emergono dai dipinti sono spesso ispirate al surrealismo, con espliciti riferimenti anche alla metafisica di De Chirico, ma ovviamente a colpire subito è la componente pop che alimenta praticamente tutti i lavori in mostra. Un pop pulito, consapevole delle grandi lezioni internazionali, ma anche capace di essere italiano, nel senso di una coerenza originale all'interno di un periodo e di suggestioni che hanno avuto un peso anche nel nostro Paese dopo la storica Biennale di Venezia del 1964, anche se qui non troviamo riferimenti espliciti a Rauschenberg o a Johns, ma piuttosto a Peter Blake e a Valerio Adami.E poi c'è lo spazio: quattro piani di esposizione, sale che, prese una per una, rispettano l'idea contemporanea del white cube, ma che, nell'insieme, si incastrano tra loro, si relazionano tra loro, verrebbe da dire, con una complessità armonica e irregolare che dà forma alla qualità di un museo. La Fondazione Marconi, discretamente affacciata sulla via Tadino e nata dallo Studio Marconi, in realtà, quando si varca la soglia d'ingresso, si svela come un luogo altro, dalle enormi potenzialità. Che arriva come una ulteriore conferma del momento unico che sta vivendo questa Milano.