Culture

I Dormienti di Mimmo Paladino, la scultura come modulo

 

Milano, 19 feb. (askanews) - Un nuovo allestimento, di grande impatto, per una celebre opera di Mimmo Paladino, "I dormienti", che tornano, insieme alle installazioni sonore di Brian Eno, nel grande spazio della Galleria Cardi di Milano. E se l'artista rifugge da parole come "monumentalità", nel grande lavoro scultoreo non mancano riferimenti a una dimensione che è anche in qualche modo architettonica."In realtà - ha detto Paladino ad askanews - l'idea del modulo è molto presente, il fatto è che un modulo, ossia questa figura che si ripete, può essere continuamente modificata, visto che si tratta di una materia come l'argilla, che ha questa sua plasticità. E come fatto proprio di segno questo aspetto mi interessava molto".Il segno appunto, forse questa è la parola chiave per entrare, da sempre, nel mondo di Paladino, che in questo caso interagisce anche con la struttura del suono che amplifica la già notevole forza delle sculture, peraltro particolarmente suggestive anche in relazione al tempo che stiamo vivendo, che non è quello in cui l'opera è stata concepita."Ci sono delle analogie con il segno di Brian Eno - ha aggiunto l'artista - anche lui lavora sull'idea modulare, quindi sono circostanze che si incastrano di due discipline parallele, alla fine però si lavora sempre sullo stesso concetto dell'idea modulare".La mostra, che presenta anche la grande opera inedita "Sunday Mornin' Comin' Down", composta da 100 disegni realizzati da Paladino nel corso del 2020, è un evento particolare e importante anche per la galleria, come ci ha spiegato Nicolò Cardi."L'emozione - ci ha detto - è duplice, perché da un lato sono legato in modo quasi familiare all'artista, perché praticamente ci sono nato con le sue opere e con la sua attività grazie a mio papà, dall'altro perché dare un segnale forte culturalmente in questo momento credo che sia la risposta più efficace che un gallerista puro debba dare in un momento così complesso".Il presente, insomma, continua a informare la pratica artistica su tutti i suoi livelli ed è interessante notare il modo in cui si sviluppano sia nuove forme di lettura delle opere, sia il livello di consapevolezza che informa le scelte delle gallerie. E guardando "I dormienti" di Mimmo Paladino in un certo senso sentiamo che dormienti non possiamo più esserlo.