Culture

Il mondo Sempreverde di Pippa Bacca alla Casa degli artisti

 

Milano, 6 feb. (askanews) - Di Pippa Bacca, l'artista uccisa durante una performance-viaggio in Turchia nel 2008, si sono lette e scritte molte cose. Ma forse non ci si è mai soffermati davvero a guardare il suo lavoro, il suo modo di pensare l'arte e di essere parte, in prima persona, di questo pensiero. Perciò, in concomitanza con la dedica di un giardino da parte del Comune di Milano, è importante che la Casa degli Artisti ospiti la mostra "Sempreverde", che presenta un itinerario tra le diverse tipologie di opere di Pippa. Così possiamo scoprire le "Boule de Brouillard", palle di nebbia, che contengono storie milanesi e anche la stessa nebbia, oppure le diverse forme che sapeva dare ai ritagli. Senza dimenticare la grande e magnetica fotografia "Ritratto presunto di Pippa ed Eva", realizzata da Camilla Micheli.E poi, come ci ha raccontato Rosalia Pasqualino di Marineo, sorella di Pippa che ha collaborato alla realizzazione della mostra, c'è anche l'ultimo capitolo della storia. "Chiaramente - ha detto ad askanews - c'è anche la documentazione del Viaggio delle spose, l'ultimo viaggio che Pippa ha fatto, di cui abbiamo esposto delle fotografie, durante la lavanda dei piedi e altri momenti a Istanbul. E poi il vestito che era rimasto a Milano, infatti i vestiti erano due identici, uno che era quello che indossava e che non è mai più tornato dalla Turchia e l'altro che era volutamente rimasto qua per essere poi confrontato con quello ritornato dal viaggio".Lorenzo Vatalaro, coordinatore artistico di Casa degli artisti, ci ha invece raccontato il modo in cui lui e la sua istituzione si sono avvicinati alle opere di Pippa Bacca. "Hanno questo doppio o triplice sguardo - ci ha detto -. Il primo è quello del gioco, quindi averla alla Casa degli artisti con alcune opere relative all'aspetto ludico mi interessa per i bambini, per la formazione; il secondo perché c'è il tema del suo viaggio in Turchia che ha colpito tutti e che trovo veramente forte, anche se è stato male interpretato, con un pregiudizio. Con questa mostra mi piace anche poter togliere questi pregiudizi, analizzando i lavori e non altro".L'altro esiste ovviamente, ma non fa più parte (e non ha mai fatto parte in fondo) della narrazione intorno a Pippa, una narrazione che è sempre rimasta gioiosa e viva, come i lavori in mostra. Sempreverdi, appunto.