Culture

Omaggio al 1958: Fontana, Baj e Manzoni da Mazzoleni a Torino

 

Torino, 16 ott. (askanews) - Una progetto che è un omaggio ad altre due mostre e a un anno, il 1958, nel quale si tennero due esposizioni entrambe intitolate "Fontana Baj Manzoni". Il curatore Gaspare Luigi Marcone, forte della propria consapevolezza storica e intellettuale, e la Galleria Mazzoleni di Torino, capace ogni volta di immaginare mostre di ricerca e respiro, hanno dunque deciso di riproporre, nello spazio espositivo di piazza Solferino, i tre grandi artisti insieme, con un'operazione che è anche una celebrazione di un momento cruciale per la storia dell'arte italiana attraverso i lavori, alcuni molto noti, altri assai meno visti, dei tre protagonisti del secondo Novecento italiano.Lucio Fontana, per primo. Nel 1958 è già un artista affermato che trova la grande consacrazione alla Biennale di Venezia con una sala antologica. Nella mostra torinese si trovano i celeberrimi tagli, ma anche altri lavori che restituiscono la portata complessiva della sua lezione.Poi Enrico Baj, anch'egli all'epoca già nome di primo piano, ma che nel '58, oltre che in Biennale, espone in molte altre gallerie italiane ed estere. Sono gli anni dei dipinti polimaterici, degli inserti naturali, ma anche delle cosiddette "montagne", che fanno da contraltare ai suoi notissimi generali.Per Piero Manzoni, infine, il 1958 rappresenta la presa di coscienza dell'autonomia del proprio lavoro, dalla sua differenza rispetto al Movimento Arte Nucleare, dal quale si stacca e, molto probabilmente, è anche l'anno in cui per la prima volta espone degli "Achromes", con tutto ciò che ne consegue per l'arte che verrà dopo di lui.Insomma, da Mazzoleni si ha la possibilità, con una sintesi che però è ampia e soprattutto vive di pezzi straordinari, di ripensare anche lezioni classiche e ampiamente storicizzate, alla luce di una prospettiva diversa. E alla luce di una bellezza - la parola è questa, anche se forse nel 1958 non sarebbe stato possibile usarla - che in certi lavori è quasi abbagliante.