Roma (askanews) - Dal 7 al 12 novembre si terrà a Nuova Delhi un'importante Conferenza internazionale sul fumo dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) che sta suscitando polemiche sia perchè alla Conferenza non sono state invitate organizzazioni non governative come la nostra Lega italiana Antifumo (Liaf), oltre a giornalisti e istituzioni. La Conferenza rischia poi di adottare una linea di totale chiusura verso le sigarette elettroniche che secondo la Direttrice generale dell'Oms,la cinese Margaret Chan, dovrebbero addirittura essere vietate dai governi. Queste posizioni stanno suscitando reazioni negative nel mondo medico e scientifico come sostiene in questa intervista il professor Riccardo Polosa, docente di Medicina interna all'Università di Catania e responsabile scientifico della Liaf: "Francamente - afferma Polosa - la risrvatezza che sta circondando la Conferenza è incomprensibile. Questa riservatezza dell'Oms su questioni che riguardano la salute di milioni di persone non solo è irragionevole, potrebbe anche essere sospetta. L'ottica di trasparenza e ragionevolezza dovrebbe prevalere negli organismi internazionali dello spessore dell'Oms. "Noi della Liaf avevamo avviato tutte le procedure per la partecipazione e nel contempo, nella lettera di richiesta. avevamo anche ricordato i risultati della nostra attività di ricerca attraverso il Comitato scientifico internazionale sulla sigaretta elettronica che sono stati consegnati anche al nostro governo, in cui abbiamo sottolineato i benefici in termini di salute pubblica derivanti dall'utilizzo di questi prodotti. Confidiamo nell'accelerazione delle pratiche di accettazione della nostra richiesta di partecipazione, vista la rilevanza dei temi trattati. La rigidità del vertice dell'Oms sulla sigaretta elettronica è dal mio punto di vista di scienziato assolutamente non condivisibile. Più di una volta abbiamo fatto notare al segretario generale Chan i potenziali vantaggi offerti dall'integrazione di politiche serie mirate alla riduzione del rischio anzichè al bieco proibizionismo. "Due anni fa abbiamo firmato insieme ad altri 53 scienziati di tutto il mondo, compreso il professor Veronesi, una lettera nella quale si spiegava alla Chan proprio questo: la strada della parificazione dei prodotti a tabacco combiustibile con quelli a vapore elettronico è illogica e irrazionale. Purtroppo non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Speriamo comunque che l'Oms tenga conto di nuove circostanze emerse negli ultimi due-tre anni e che ci sia la possibilità di considerare ciò che potenzialmente potrebbe contribuire in maniera sostanziale alla lotta contro il fumo e a salvare milioni di vite umane".