Culture

Poke House: la bowl hawaiana spopola tra i foodlover milanesi

 

Milano, 18 giu. (askanews) - L'atmosfera è di quelle californiane, col rosa alle pareti che fa da sfondo ai colorati ingredienti di un piatto diventato una vera tendenza a Milano: la poke bowl. Figlia della tradizione culinaria hawaiana, questa insalata ricca è la protagonista unica dei Poke House che Matteo Pichi e Vittoria Zanetti stanno aprendo all'ombra della Madonnina. Li abbiamo incontrati nell'ultima delle loro "case", quella all'interno del Citylife Shopping District, arrivata dopo il successo dei locali all'Isola e sui Navigli: "Il desiderio nasce da un viaggio in America - ha raccontato Vittoria Zanetti - Là avevo scoperto posti che fanno poke e ho voluto riportare non solo quei piatti ma quel mood perchè una volta tornata mi sono detta: ci vorrebbe un angolino di America anche qui".Intorno a questo desiderio e grazie all'incontro con Matteo Pichi, che vantava già esperienze come country manager di Glovo Italia, è nato il progetto che scommette su un piatto perfettamente in linea con le ultime tendenze in fatto di food. "Sono piatti molto sani composti di tutto - spiega - una parte di carboidrati, una di proteine e una parte green, verdure e frutta esotica, e poi ci sono delle salse. I locali sono molto easy, è un concetto veloce di food: le persone arrivano e vanno direttamente al banco, le ragazze le aiutano a comporre la propria poke e alla fine uno paga in cassa si siede. Una cosa molto veloce per città come milano che vanno molto veloci".Tutto è partito con un pop-up store in un cortile milanese e il servizio di vendite on line. Poi a ottobre 2018 la prima apertura a cui ne è seguita una a dicembre e un'altra a metà aprile, mentre per quest'estate sono previste altre due Poke House, una in via Freguglia, accanto al Tribunale e una in via Broletto. "Siamo nati con un pop-up perchè per fare il primo locale ci abbiamo messo 7 mesi - ha raccontato Matteo Pichi - Ad oggi siamo a un 60% delivery e un 40% sala ma si stanno avvicinando all'aumentare dei locali che apriamo aumentano anche le persone che vogliono venirsi a sedere; comunque il canale delivery andava da solo, probabilmente arriveremo che la sala conterà di più, speriamo".Questo fast casual di ispirazione californiana ha un piano di crescita ambizioso anche se l'obiettivo non è quello di creare una catena: "Potremo andare in città italiane e città estere, l'importante è andare nell'angolo di una città riuscendo a portare questo, perchè è quello che ci piace e non ci spaventa: ne potremmo aprire tantissimi - prosegue Pichi - a quel punto se dovessero essere tanti ben venga ma sempre con l'idea di controllarli, infatti non siamo aperti al franchising assolutamente no".Proprio per questo i locali aperti finora sono tutti attrezzati per preparare in loco gli ingredienti che compongono le poke bowl:"Ogni Poke house ha una piccola cucina dove 4-5 persone tagliano frutta, verdura pesce, da noi tutto quello che viene preparato in cucina viene servito un quarto d'ora mezz'ora dopo - dice Zanetti - Quindi la scelta di avere una cucina per ogni poke house ci garantisce freschezza dei prodotti".Il menù copre tutto l'arco della giornata anche se pranzo e cena restano i focus dell'offerta che si rivolge soprattutto ai lavoratori e ai giovani aperti alle nuove proposte culinarie che arrivano dall'America.