Culture

Salone di Torino, Lagioia: libertà e coraggio degli scrittori

 

Torino (askanews) - Il XXXI Salone Internazionale del Libro di Torino si è aperto con lunghe code di pubblico fuori dal Lingotto in attesa di poter entrare tra gli stand e partecipare alla più nota kermesse libraria del nostro Paese. A fare gli onori di casa, davanti a un parterre politico e istituzionale di peso, il direttore del Salone, lo scrittore Nicola Lagioia."Questa - ha detto dal palco - sarà una delle edizioni più ricche, speriamo anche che sia una delle edizioni più belle di sempre, quindi fortunati voi che siete qui a Torino in questi cinque giorni. Fortunati noi, autori, editori, operatori culturali provenienti dai cinque continenti. Sono più di quaranta i Paesi da cui stanno arrivando".Il clima, tra gli stand, è apparso fin da subito frizzante, con molti studenti e scolaresche in visita, diversi incontri con autori e momenti di confronto pubblico. Oltre che una palestra di dialogo anche interno al mondo dell'editoria italiana."Il Salone del Libro di Torino - ha aggiunto Lagioia - deve essere, lo è già, ma io mi auguro che lo sia ancora di più, un luogo di ragionamento per tutta la scena editoriale, visto che è la casa comune dell'editoria italiana e non solo".Una casa che ha ospitato, per la cerimonia inaugurale, anche la lectio magistralis di un grande autore spagnolo come Javier Cercas, che ha voluto difendere con forza l'idea di Europa, prima di provare a dare una definizione di che cosa sia davvero un libro. "I libri non esistono senza i lettori - ha detto Cercas - metà di un libro la mette lo scrittore, l'altra metà il lettore".E Lagioia, che ha aperto il proprio intervento ricordando che proprio dal Salone di Torino era passato nel 2003 Roberto Bolano, ha poi citato, davanti tra gli altri al presidente della Camera Roberto Fico, quelle che sono, a suo modo di vedere, le caratteristiche dei grandi scrittori."Hanno il coraggio dell'impopolarità quando conviene parlare la lingua del conformismo - ha detto il direttore - e hanno anche il coraggio, che è ancora più difficile, del buon senso, quando conviene cavalcare l'irrazionalità".Il tema di questa edizione 2018 del Salone di Torino è "Un giorno tutto questo", una frase che non si chiude e che lascia aperte, come dovrebbe sempre fare la buona letteratura, tante possibilità oltre a quel senso di libertà che, in fondo, è la cosa più importante.