Culture

Schmidt: quest'estate risuonino i versi di Dante in versione Rap

 

Forlì, 17 feb. (askanews) - Gli Uffizi sono stati i primi ad affrontare l'anno di Dante adattandosi ai limiti imposti dalla pandemia. Per la prima volta in alta definizione hanno messo online tutta la collezione dei dipinti di Andrea del Castagno, di Cristofano dell'Altissimo, di Zuccari e il sublime disegno di Michelangelo che ritrae un dannato nell'Inferno della Divina Commedia. Un preambolo succoso per le celebrazioni dei settecento anni dalla morte di Alighieri. Ma adesso le Gallerie fiorentine hanno deciso di scendere in campo, mettendo a disposizione 50 capolavori - dipinti, disegni e sculture - che costituiranno una parte fondamentale della grande mostra che verrà realizzata dal 1° aprile a Forlì assieme ai Musei San Domenico. Una mostra fisica, con i visitatori in carne e ossa, ad ammirare i capolavori e per celebrare in presenza, non solo virtualmente, l'arte ispirata a Dante. Un'occasione per un pubblico più vasto e non a caso, il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, evoca un grande richiamo di visitatori che possano convergere su Forlì e sull'Emilia-Romagna."Pensando ai poeti del passato non c'è altro poeta nella storia della poesia mondiale i cui versi fossero così 'Rap-able' come Dante Alighieri. Siccome siamo in Romagna, il mio augurio è che sulle spiagge di tutta la Romagna quest'estate risuonino i versi di Dante in versione Rap". Una volta lasciata Arezzo, nell'autunno del 1302, a Forlì Dante trovò rifugio presso gli Ordelaffi, i signori ghibellini della città. Sempre a Forlì fece ritorno, occasionalmente, anche in seguito."Qui vorremmo sottolineare l'importanza di Dante per tutto il territorio nazionale. Non abbiamo scelto una delle città più grandi e tradizionalmente più connesse con il Poeta, cioè il suo luogo di nascita Firenze o di morte Ravenna, ma una città che ha una qualità intermediaria anche solo per la sua posizione geografica: Forlì, infatti, si trova nel mezzo tra Ravenna e Firenze".