Culture

Stratificazioni e narrazione, Latifa Echakhch in Fondazione Memmo

 

Roma, 3 mag. (askanews) - Raccontare il paesaggio stratificato di Roma attraverso delle sculture che si pongono sul confine tra diversi livelli di significante. La Fondazione Memmo di Roma presenta la mostra "Romance", personale dell'artista franco-marocchina Latifa Echakhch, curata da Francesco Stocchi, una delle teste più brillanti sulla scena contemporanea italiana."La narrazione - ha spiegato il curatore ad askanews - parte da una reazione alla visita della città e a questa stratificazione sulla quale l'architettura e tutta l'urbanistica di Roma è strutturata".Il progetto di Latifa si inserisce nella, per così dire, forma mentale della fondazione romana, che ci è stata illustrata dalla direttrice Anna D'Amelio: "La Fondazione Memmo - ci ha spiegato - continua la sua missione di connettere gli artisti internazionali con la città di Roma e con le sue atmosfere e i suoi artigiani, in questo caso Latifa Echakhch ha voluto lavorare con un artigiano del ferro e ha creato questo paesaggio immaginario di strutture antropomorfe che abitano lo spazio della Fondazione Memmo".Il territorio come elemento decisivo e come punto di partenza non certo facilissimo per il lavoro di Echakhch. "Per me - ha raccontato l'artista - qui tutto era meraviglioso, dipinti incredibili, grandi teatri... era tutto così impressionante e io mi sentivo molto piccola davanti a questo".Ma attraverso un gioco di commistione tra il monumentale e il personale, tra la realtà e l'artefatto, tra il racconto e la consapevolezza che si tratta di un racconto a suo modo romantico - dal titolo della mostra, "Romance" - l'esposizione riesce anche ad andare oltre questa impegnativa relazione con il passato, proprio grazie agli stratagemmi della "finzione"."L'intelligenza dell'artista - ha aggiunto Stocchi - è stata quella di affidarsi a delle tecniche che appartengono più al mondo e alla tradizione della scenografia".E l'esposizione di una giovane artista è anche l'occasione per chiedere ad Anna D'Amelio una fotografia della situazione della scena artistica italiana di oggi."Stiamo vivendo un Medioevo - ci ha risposto la direttrice - dove c'è del carbone ardente pronto a fare fuoco, pieno di artisti e di creatività. C'è una qualità incredibile e bisogna solo dare la possibilità di esprimerla".