Culture

Torna il Rome Chamber Music Festival: concerti tra Roma e Firenze

 

Roma, 29 set. (askanews) - Da Beethoven a Frank Zappa e Leonard Bernstein. Oltre 40 musicisti da 3 continenti per una staffetta di musica tra Roma e Firenze che riunirà generi musicali molto diversi tra loro diversi. Dopo aver accostato il tango a Mozart e i grandi classici al rock, il Rome Chamber Music Festival torna in Italia per la prima volta nel luogo che nel 1994 segnò il debutto del suo direttore artistico Robert McDuffie: l'Auditorium della Conciliazione di Roma.Robert McDuffie: "Noi vogliamo avere un programma diverso, altrimenti non vale la pena fare sempre gli stessi brani di un compositore famoso, non voglio farlo, voglio presentare un programma diverso, ma allo stesso tempo non voglio punire il pubblico, quindi mi piace molto la musica di Frank Zappa e l'hip hop americano e lo facciamo come musica da camera, sarà divertente, non sappiamo cosa verrà fuori, non si sa mai, ma dobbiamo provare".Sarà una festa per celebrare i 18 anni di un festival unico nel suo genere. E dopo un anno di silenzio dovuto alla pandemia, omaggia tre musicisti in contrasto creativo con la loro epoca, tre anticonformisti moderni. Quattro concerti: il 21 novembre a Roma e il 22 a Firenze, con una data speciale al Salone dei Cinquecento in Piazza della Signoria, saranno nel segno di Beethoven, di cui nel 2020 si sono festeggiati i 250 anni dalla nascita; si prosegue con Beethoven il 23 a Roma e il 24 con una serata dedicata a Leonard Bernstein. Grande e doppio finale il 25 novembre tra Beethoven e Bob Lennon, giovane artista dell'hip hop, a Roma per la prima volta, con le sue sonorità contemporanee, venate di reggae e melodia, e l'omaggio a Frank Zappa.L'obiettivo è anche abbattere l'idea che la musica classica sia un qualcosa di vecchio e datato attraverso accostamenti originali: "La missione didattica è molto importante per noi, vogliamo appoggiare i giovani talenti che vengono da tutto il mondo per fargli avere un'esperienza indimenticabile, la missione didattica è la più importante del festival. Dobbiamo aumentare il profilo della musica classica, dobbiamo avere una relazione più vicina all'universo cultura".