Economia

Assocalzaturifici: la prima presidente donna lascia dopo 4 anni

 

Milano, 26 giu. (askanews) - Cambio al vertice di Assocalzaturifici. Dopo quattro anni Annarita Pilotti, prima donna eletta alla presidenza della più importante associazione di imprese di un settore fiore all'occhiello del Made in Italy, passa il testimone. Un quadriennio ricco di sfide e di soddisfazioni che la stessa Pilotti ricorda così: "La prima donna, quindi anche farsi accettare non è stato così semplice, così facile. Però è stato un percorso positivo, credo di aver dato tanto, mi sono impegnata veramente tanto in questo percorso che ha portato credo dei frutti per l'associazione e per le imprese. Credo di essere stata abbastanza incisiva e importante e di aver portato a casa dei risultati straordinari".Nei 4 anni alla presidenza di Assocalzaturifici, Pilotti è stata definita una "pasionaria". Perchè lei, davanti alle sfide, non si arrende mai: "Quando parto in quarta, io devo mettere la quinta e non scalare mai".Sono soprattutto i numeri a illustrare lo stato di salute di un'eccellenza italiana come il calzaturiero: "Il settore, lo sapete, rappresenta 4.500 aziende e oltre 75 mila dipendenti. Un fatturato che va oltre i 14 miliardi di euro, una bilancia commerciale positiva a 4,4 miliardi di euro, l'export sta crescendo in valore ma perdiamo in volume e così anche l'import". Una flessione dei volumi che ha mostrato i suoi effetti negativi già a inizio 2019: "Hanno chiuso solo nei primi 3 mesi 116 aziende, questo è un dato che ci fa riflettere molto".A guidare Assocalzaturifici del quadriennio 2019-2023 sarà Siro Badon, nominato presidente dall'assemblea dell'associazione che si è riunita all'Univeristà Bocconi di Milano nell'ambito dell'Assise di Confindustria Moda. Più attenzione per un settore strategico, è la prima richiesta del neo presidente: "Bisognerebbe che qualcuno però a livello più alto se lo ricordasse cos'è il calzaturiero. Sono aziende mediamente ben patrimonializzate, aziende che non hanno mai avuto aiuti di Stato, che non hanno mai avuto spinte politico e che hanno un fatturato di oltre 14 miliardi in Italia. Se mettiamo Confidustria moda siamo oltre i 95 miliardi. Qualcuno probabilmente se ne dovrà ricordare prima o dopo".Il suo è comunque un messaggio di ottimismo: "Noi abbiamo una fortuna: siamo italiani. Probabilmente non ci meritiamo il paese che abbiamo ma abbiamo delle risorse infinite. E con queste risorse la svangheremo anche questa volta. Tranquillo, non ci sono problemi".