Economia

Covid, un italiano su due pronto a "cambiare marcia" su mobilità

 

Roma, 7 mag. (askanews) - Un italiano su due si dice pronto a rivedere le proprie abitudini in termini di mobilità nei prossimi dieci anni. E' quanto emerge dalla ricerca BVA-Doxa per l Osservatorio "Change Lab, Italia 2030" realizzato da Groupama Assicurazioni.Un cambio di modello che si differenzia a seconda della grandezza del centro abitato come spiega Andrea Poggio, responsabile Mobilità di Legambiente: "Nelle grandi città c'è uno spostamento verso la mobilità ciclopedonale, se non altro perché gli spostamenti si sono ridotti come lunghezza , facciamo più vita di prossimità, facciamo più attività didattica e lavorativa nelle case, Nei luoghi più dispersi del paese e nelle città più piccole forse è il contrario".Per il sociologo Paolo Crepet il Covid è un propulsore al cambiamento, con molte cose che torneranno come prima, ma con gli italiani pronti a ripensare abitudini e stili di vita: "Il post pandemia dipenderà molto dal periodo, in questo momento, che è quello più propizio, perché se capiamo che i vaccini, la vaccinazione, andrà a buon fine, si aggiungerà anche un altro elemento che è la speranza".Ecco perché Groupama sta immaginando di rivoluzionare anche il mercato delle assicurazioni come spiega Pierre Cordier, amministratore delegato e direttore generale di Groupama Assicurazioni: "Groupama ha anticipato il cambiamento, implementando soluzioni digitali per i clienti. Su questa linea, per il futuro, prevediamo di creare un'offerta assicurativa più su misura sulle esigenze delle persone, che sia in grado di seguire l'assicurato in tutte le fasi della sua vita. Gli italiani infatti chiedono sicurezza e flessibilità. Come assicuratori abbiamo pensato a realizzare prodotti modulari che tengano conto di tutti questi fattori, in tutti gli ambiti della vita personale o professionale delle persone, andando incontro ai nuovi bisogni che stanno emergendo perché il fulcro della nostra vision e del nostro lavoro di assicuratori è la protezione delle persone, ma anche dell'ambiente e del territorio in cui viviamo".Infine, se 6 italiani su 10 si dicono pronti al car sharing, la ricerca rivela anche che tra 10 anni per l'85% degli intervistati la macchina "di famiglia" continuerà ad essere un bene irrinunciabile e 6 su 10 non smetteranno di usare quotidianamente l'auto di proprietà.