Economia

Cybercrime: poca consapevolezza dei rischi per persone e aziende

 

Catania, 16 apr. (askanews) - È il rischio più percepito dalla popolazione mondiale, in termini di probabilità, dopo uno tsunami, un terremoto o altri disastri naturali: è il cybercrime, nelle sue molteplici sfaccettature di reato informatico e furto di dati digitali. Eppure malgrado la "percezione di pericolo", gli stessi utenti della rete, persone o aziende che siano, perseverano in comportamenti che li espongono a rischi dalle conseguenze molto costose.Se ne è discusso a Catania nel corso dell'incontro "L'Economia e il cybercrime: l'evoluzione del sistema dei pagamenti e la tutela dei cittadini e delle imprese" che ha messo a confronto forze dell'ordine, banche e professionisti. "Il cybercrime è sempre il risultato di disattenzioni individuali, sia di singoli utenti che di realtà aziendali", ha detto Gennaro Gigante, direttore della filiale catanese della Banca d'Italia sottolineando anche che a fronte dello sviluppo digitale dei sistemi di pagamento, con si riscontra un adeguata conoscenza di strumenti e procedure corrette da parte di quanti li utilizzano. Il presidente dell'Ordine dei Commercialisti di Catania Giorgio Sangiorgio, a sua volta ha come siano soprattutto le piccole imprese ad essere particolarmente esposte per alcune sottovalutazioni degli asset da proteggere con sistemi e procedure adeguate.Nell'ultimo biennio il tasso di crescita del numero di attacchi gravi nel nostro Paese è aumentato di 10 volte. E nessuna realtà dimensionale o territoriale - ha sottolineato Marcello La Bella, il dirigente della Polizia Postale a Catania - è stata risparmiata. Nel 2018 nel territorio catanese si sono verificati almeno 10 importanti attacchi di Business Email Compromise che hanno riguardato imprese importanti, con un danno di oltre 300mila euro, in parte recuperatoSecondo il Rapporto Clusit 2018 il costo totale che l'Italia sostiene per il cybercrime è di circa 10 miliardi di euro.