Economia

L'Ugl cambia il logo e si prepara alle nuove sfide del lavoro

 

Roma, 16 gen. (askanews) - L'Ugl cambia il suo logo. Il nuovo simbolo è stato presentato a Roma, nella cornice di "Spazio Novecento", in occasione della celebrazione del 70esimo anniversario della nascita del sindacato. Si tratta di un restyling, come ha spiegato il segretario generale Paolo Capone, che dovrà proiettare l'Ugl verso le nuove sfide del mondo del lavoro. "E' una pentastella irregolare e rappresenta uno spazio che si muove intorno a noi. Uno spazio che vogliamo occupare, soprattutto per quelli che sono i nuovi lavori, le nuove precarietà, le nuove esigenze dei cittadini, che siano essi lavoratori, pensionati o persone che devono ancora approcciare al mondo del lavoro".L'evento si è aperto con l'inno nazionale di Mameli, cantato da un coro di 50 bambini, durante il quale si è tenuto l'ammaina bandiera con il vecchio logo dell'Ugl e l'alzabandiera con il nuovo simbolo. "Sono passati 70 anni da quando siamo nati come Cisnal - ha proseguito Capone - in un periodo, nel 1950, in cui sono nate le grandi famiglie dei sindacati. La Cgil esisteva già. Negli anni '50 nascono Cisl e Uil e nasciamo noi. Proseguiamo questo percorso di 70 anni, un percorso difficile, complicato, dalla parte più complessa della rappresentanza dei lavoratori, spesso discriminata, ma sempre con la fierezza e la volontà di difendere gli interessi dei lavoratori associati e complessivamente del mondo del lavoro". Il nuovo logo richiama la fluidità del cambiamento, evocando l'adattabilità del sindacato e la sua apertura ai nuovi scenari sociali e politici del Paese. "Oggi è arrivato il momento di abbandonare la staticità che caratterizza un po' tutte le organizzazioni sindacali, che sono un po' conservatrici - ha dichiarato Capone - e cerchiamo di fare un passo avanti. Il nostro simbolo lo rappresenta pienamente". L'Ugl e tutte le altre sigle sindacali, ha infine osservato Capone, sono chiamati a un nuovo compito: governare i processi globali e le opportunità che derivano dal progresso tecnologico. "Continuare a difendere i lavoratori - ha concluso - che è la priorità di qualunque organizzazione sindacale, deve andare di pari passo con la difesa del lavoro. Oggi rischiamo di difendere il consolidato senza preoccuparci di quanto lavoro ci sarà domani".