Economia

Sei Toscana: sostenibilità è colloquio costante con il territorio

 

Firenze (askanews) - Con l'esperienza di chi ogni giorno deve colloquiare con più di un milione di cittadini, gestendo le attività di raccolta e smaltimento rifiuti di 105 comuni, e puntando a trovare soluzioni tecnologicamente innovative per ridurre il più possibile l'impatto connaturato alla propria attività di servizio, "Sei Toscana" ha declinato l'hastag "Territorio" nel dibattito organizzato a Firenze dal Salone della CSR e dell'innovazione sociale, l'appuntamento di lavoro nell'ambito del tour nazionale dedicato a "le Rotte della sostenibilità".E dai contenuti presentati è emerso che il "territorio" non è -solo- un ambito spaziale, ma soprattutto relazione e comunicazione. "Noi tutti i giorni non solo dobbiamo essere presenti sulle strade a raccogliere i rifiuti, ma anche essere pronti a parlare con i cittadini che sono di fatto i nostri clienti - dice Alfredo Rosini, direttore generale di Sei Toscana - Quindi il territorio per noi è 'relazione' continua con le persone".Dagli incontri diretti con i cittadini per illustrare le modalità dei servizi, e che a volte diventano vere e proprie occasioni di formazione sull'economia circolare, alle attività con le scuole: la relazione con il territorio viene sviluppata in forme diverse e articolate. "La comunicazione avviene su più livelli - spiega Rosini - Abbiamo una comunicazione legata ai servizi, e poi una serie di iniziative legate all'educazione ambientale che facciamo sia con i ragazzi delle scuole elementari e medie, sia anche nelle carceri con un progetto nuovo, lanciato quest'anno, per il quale facciamo educazione ambientale per i detenuti e gli operatori che lavorano all'interno delle strutture. E riorganizzando anche la raccolta dei rifiuti realizzata all'interno degli istituti stessi".Sostenibilità e territorio, per il gestore del servizio integrato dei rifiuti urbani nelle province dell'Ato Toscana Sud, vengono interpretate anche con la necessità di razionalizzare le attività degli operatori coinvolti su un territorio estremamente articolato che abbraccia metà regione. "Noi in questo caso siamo stati degli innovatori - prosegue il direttore di Sei Toscana - Avevamo un rapporto con 32 cooperative sociali. Avendo un problema di gestione con tante realtà, abbiamo avviato un percorso insieme, le abbiamo aiutate a consorziarsi e ora abbiamo uno dei più grandi consorzi di cooperazione sociale d'Italia che consente a noi di avere una interfaccia unica aumentando considerevolmente la qualità dei servizi che vengono prestati. Loro impiegano con noi circa 300 collaboratori, la metà dei quali sono persone svantaggiate".La gestione dei rifiuti, se davvero sostenibile, non può prescindere nella visione del gestore Sei Toscana da una costante innovazione verso soluzioni che riducano l'impatto ambientale. Da qui quindi anche le collaborazioni con centri di ricerca universitari, altra concretizzazione del concetto di "relazione e territorio". "Abbiamo collaborazioni sia con l'Università di Siena sia con l'Università di Firenze, e ne stiamo attivando una anche con l'Università di Pisa. Con l'Università di Firenze, in particolar modo con il professor Macuso, uno dei più importanti neurobotanici del mondo, abbiamo un progetto di sperimentazione dell'utilizzo di piante per lo smaltimento del percolato da discarica che è uno degli scarti della nostra attività più impattante dal punto di vista ambientale. E il professore ha individuato una serie di piante che riescono a smaltire al 100 per cento del percolato. E quest'anno si avvia l'industrializzazione di questo progetto".L'incontro fiorentino de "le Rotte della sostenibilità" ha costituito la settima tappa di avvicinamento all'appuntamento nazionale del Salone della CSR previsto a Milano, in Bocconi, il 2 e 3 ottobre 2018.( luca.ferraiuolo@askanews.it )