Economia

"Seminare il futuro", alla ricerca dei giusti semi per il bio

 

Milano, 19 ott. (askanews) - Torna "Seminare il futuro", la manifestazione organizzata dall'omonima Fondazione per chiedere semi adatti all'agricoltura biologica e biodinamica. Cittadini e famiglie si sono ritrovati alle Cascine Orsine di Bereguardo per partecipare alla semina collettiva del grano, quest anno in versione ridotta per le norme Covid, e per confrontarsi con gli esperti del settore. Tra gli obiettivi dell iniziativa: sensibilizzare l'opinione pubblica sull importanza di disporre di un ampia varietà "semi liberi" dai brevetti e che possano essere riseminati dagli agricoltori. Tutto a beneficio della biodiversità agricola, e quindi anche dell'alimentazione a base di verdura e frutta, fondamentale per la prevenzione delle malattie e per la nostra salute.Oggi una buona parte degli agricoltori biologici utilizza sementi selezionate per l'agricoltura convenzionale, che non si adattano al bio perché selezionate per produrre piante adatte all uso di concimi chimici, con radici superficiali e che non sono in grado di andarsi a trovare il nutrimento naturale fornito da un suolo fertile. Lo spiega Fausto Jori, amministratore delegato di NaturaSì."I semi convenzionali hanno bisogno di molto nutrimento, di molti fertilizzanti di sintesi. - osserva Jori - Mentre nell agricoltura biologica e biodinamica, dove il terreno è naturale, si utilizza il compost, si usa il letame, in realtà la disponibilità non è immediata, e quindi il seme dev essere più furbo, più vitale, deve andarsi a cercare il cibo, gli alimenti, il nutrimento. Abbiamo bisogno di questi semi, e ne abbiamo bisogno da tantissimi anni. E ultimamente anche con la politica europea del Farm to fork ancora di più, perché se effettivamente dobbiamo raggiungere entro il 2030 il 25 per cento della superficie del territorio coltivata in agricoltura biologica, vuol dire che abbiamo bisogno di semi biologici".C'è bisogno di più ricerca. Ed è per questo che la Fondazione Seminare il futuro ha cominciato assieme all Università di Pisa e a una Fondazione svizzera la sperimentazione su 250 varietà di grano tradizionali. Ma serve l'impegno di tutti."Il cosiddetto bio breeding, - prosegue Jori - cioè la selezione dei semi biologici e biodinamici richiede tempo e competenza. Il ciclo vitale di qualsiasi pianta in realtà è minimo annuale. E quindi vuol dire che per fare ricerca e sviluppo ci vogliono anni. E' importante che l'ambiente scientifico, quello politico, le comunità, capiscano che per fare ricerca ci vuole tempo, finanziamenti e competenza.Gli studi più recenti mostrano che la biodiversità del cibo è molto importante per la salute. Franco Berrino, medico ed epidemiologo:"Gli studi più recenti dimostrano che avere una dieta prevalentemente vegetale, con una grande varietà di frutta e verdura, previene le malattie croniche, ma quello che sta venendo fuori dai grandi studi è che a parità di quantità di verdura, frutti e semi consumati la varietà conferisce un ulteriore significativa protezione. Mangiamo la più grande varietà delle cose che offre la natura nella stagione. La varietà negli ultimi 70 anni si è ridotta drammaticamente".Dal seme nasce tutto, è uno slogan di "Seminare il futuro". E per fare un seme adatto al biologico ci vuole ricerca, tempo e condivisione dell'obiettivo.