Economia

Smart City, Di Salvo (Sirti): serve progettualità a lungo termine

 

Roma, (askanews) - Benedetto Di Salvo, Vice President della Business Unit DigitalSolutions di Sirti, fa il punto negli studi di askanews sullecosiddette smart cities, tema di cui si parla molto ma che, inItalia, ancora deve vedere un concreto sviluppo. Innanzituttocosa sono le smart cities:"Parliamo di fatto di sostenibilità, ambientale, economica esociale nell'ambito delle città - spiega Di Salvo -. Si tratta diun insieme di infrastrutture IT di servizi che sono studiatimettendo al centro il cittadino. Per migliorare la qualità dellavita, l'esperienza nell'ambito dei servizi digitali offerti dallacittà, il trasporto, e ovviamente offrire al cittadino unaconnettività ultra broadband diffusa sul territorio".Modelli esteri importanti ce ne sono. In Italia invece in chemomento ci troviamo:"Diciamo che non abbiamo avuto finora in Italia un approcciosistemico sul tema delle smart cities, a differenza di altrerealtà, soprattutto negli Stati Uniti e in Cina, dove questotreno è partito ormai da molto tempo. Certamente parliamo didimensioni e geografie completamente differenti, però in Italiaquello che abbiamo registrato, facendo riferimento ai datidell'Osservatorio Politecnico di Milano, è che ci sono molteiniziative, ma piccole e soprattutto sperimentali. Quindiparliamo di piccoli progetti pilota che poi, nella maggior partedei casi, non hanno un futuro. Per citare qualche dato, circa il70 per cento dei Comuni che hanno più di 15 mila abitanti hannolanciato almeno un progetto pilota in ambito smart city ma unapiccola frazione è andata avanti, diffondendo questa iniziativasul territorio urbano".C'è quindi molto da fare, ma quali sono gli attori, le partichiamate in causa nella costruzione dei processi smart dellenostre città?"Sicuramente è necessario un cambiamento di approccio. Passare dauna fase di sperimentazione a una progettualità di lungo termineche vede coinvolta la parte pubblica, l'industria e i soggettiprivati. Oggi per parlare di quelle che sono le barriere eguardando alla situazione attuale, nel 71% dei casi si parla diun deficit di risorse finanziarie, una grande mancanza dicompetenze, un problema trasversale che è quello della governancelegato all'avvicendamento delle nuove amministrazioni e a un grannumero di soggetti che sono proprietari di asset sul territorio.Tutto questo, in mancanza di un quadro regolatorio, determina unasituazione in cui le smart cities non hanno l'humus giusto perpartire".Veniamo allora al ruolo di Sirti nella costruzione di questenuove città:"Sirti intende continuare ad avere un ruolo primarionell'innovazione digitale del paese, così come ha fatto da circacento anni a questa parte. Siamo parte attiva di tutti i grandiprogrammi ultra broadband che copriranno circa 7000 comuni confibra ottica, faremo parte dei programmi 5G ed entriamo in tuttociò che è legato all'IoT, l'internet delle cose. Per questoabbiamo costituito una business unit dedicata alla systemintegration avanzata, perchè smart city è un tema che richiedemultidisciplinarietà. Nella realizzazione di una soluzione smartcity dobbiamo mettere insieme i sensori che sono sul territoriocon il mondo delle applicazioni dei big data degli analytics.Tutto ciò richiede una grande competenza, che noi abbiamo inhouse all'interno della business unit Digital Solutions. Einsieme a questo, quello che Sirti può rendere disponibile sulmercato è sicuramente una presenza capillare nel territorio,avendo circa 3000 tecnici sul territorio che possono intervenirein qualunque località in meno di due ore con una strutturalogistica estremamente capillare. Smart city è dunque qualcosache mette insieme sensori sul campo ad applicazioni big data sulcloud e da questo punto di vista Sirti è sicuramente in grado digiocare un ruolo importante".