Economia

Snam, primo test con l'idrogeno al 30% in un impanto di acciaio

 

Milano, 19 mag. (askanews) - Si è tenuto a Rho, nello stabilimento Forgiatura A. Vienna, il primo test a livello mondiale di utilizzo di una miscela di gas naturale e idrogeno al 30% nei processi di forgiatura utilizzati nella lavorazione dell'acciaio su scala industriale.La sperimentazione ha previsto l'utilizzo del mix idrogeno-gas per riscaldare i forni dell'impianto. Un test effettuato con successo, nel sito, dopo una serie di studi e test in laboratorio durati circa un anno. Si è trattato di una prima assoluta "fondamentale" per la transizione energetica, ha spiegato Marco Alverà, amministatore delegato di Snam, tra le principali aziende di infrastrutture energetiche al mondo, che ha sviluppato e promosso il progetto:"E' importante per tre motivi: l'idrogeno aiuterà a decarbonizzare l'industria pesante; secondo motivo, l'idrogeno aiuterà a produrre acciaio verde, che andrà sempre più a premio rispetto agli acciai normali; terzo, perché questo gruppo produce dei materiali ad altissima tecnologia che possono essere fondamentali per il trasporto dell'idrogeno. Siamo all'inizio ci sono ancora tante sperimentazioni da fare ma con oggi entriamo davvero nel vivo", ha sottolineato Alverà.Protagonista dell'iniziativa, oltre a Snam, anche il Gruppo GIVA, leader globale nella lavorazione dell'acciaio, che ha messo a disposizione la Forgiatura Vienna per l'esecuzione del test di campo. Il presidente del Gruppo GIVA, Antonio Vienna: "Noi nel nostro piccolo come gruppo Giva siamo interessati a migliorare l'ambiente - ha spiegato - Siamo alle porte di Milano, a 12 chilometri dal Duomo, e abbiamo interesse che anche in questa zona l'aria sia pulita e migliori per tutti. Abbiamo investito più in impianti di aspirazione per l'ecologia che in impianti di produzione. C'è costato molto. L'Italia è molto penalizzata perché in tanti paesi non lo fanno".RINA, multinazionale di ispezione, certificazione e consulenza ingegneristica ha curato le analisi ingegneristiche e le prove di laboratorio che hanno preceduto il test. Andrea Bombardi, EVP Carbon Reduction Excellence RINA: "Questo crediamo sia il giusto approccio perché dobbiamo testare i processi industriali, soprattuto per le industrie energivore come quelle dell'acciaio, laddove si puo diminuire le emissioni di CO2 utilizzando l'idrogeno - ha dichiarato - In questo ci proponiamo di lavorare su tutti i temi della filiera, ivi compresi quelli del trasporto, dove stiamo certificando anche la compatibilità dei materiali, anche quelli che vengono prodotti qui, per quello che riguarda il trasporto dell'idrogeno ".Il potenziale del progetto in termini di sostenibilità ambientale e competitività economica è rilevante. Si stima infatti che l utilizzo permanente di una miscela del 30% di idrogeno verde, ottenuto cioè con fonti rinnovabili, sul totale del gas consumato dai tre stabilimenti di forgiatura del Gruppo GIVA porterebbe a una riduzione delle emissioni di CO2 nell ordine delle 15.000 tonnellate annue.Un progetto in cui crede fermamente Snam che è in prima fila nell'offrire un contributo alla creazione di una filiera nazionale dell idrogeno: "Noi abbiamo deciso di investire in infrastrutture che siano abilitanti per la transizione energetica. Quindi ci muoviamo su biometano, idrogeno, efficienza energetica e mobilità. Ma per quanto riguarda gli acciai che compriamo vogliamo che da adesso in avanti, quindi circa sei miliardi di euro di investimenti nel nostro piano, siano pronti per l'idrogeno. Quindi siano fatti materiali, valvole e acciai, pronti per un futuro totalmente decarbonizzato in cui andremo a idrogeno"."La Snam si è impegnata ad azzerare le emissioni di CO2 nel 2040, quindi con dieci anni di anticipo rispetto agli obiettivi italiani ed europei", ha concluso Alverà.