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20 anni dopo Columbine, la sopravvissuta: non è cambiato niente

 

Denver, 19 apr. (askanews) - "Ho sentito uno scoppio, proprio vicino a me quando hanno ucciso la ragazza che mi era a fianco. Non ci sentivo più e ho pensato che sarei stata la prossima". Comincia così il racconto di Amanda Duran, che 20 anni dopo ricorda i momenti della strage nella scuola di Columbine, in Colorado, dove il 20 aprile del 1999 due studenti entrarono con armi da guerra e spararono contro altri studenti e insegnanti uccidendo 13 persone.Amanda invece ce l'ha fatta. "Ho alzato le braccia sopra la mia testa così ho trattenuto il respiro, pensavo mi sparassero nelle costole. Ho aspettato. Ho continuato ad aspettare. Ancora e ancora. E non è successo niente. Non mi hanno sparato, ho aperto gli occhi. E ho pensato che succede, perchè non mi sparano?".Dopo 20 anni di tristezza ora è il momento della rabbia. "Ho appena cominciato ad arrabbiarmi, non è cambiato niente. Soprattutto dopo Newtown pensavo che qualcuno avrebbe fatto qualche legge sulle armi o avrebbe richiesto un controllo della salute mentale prima di poterne possedere, ma non è sucesso niente", dice riferendosi alla strage nella scuola elementare di Sandy Hook nel 2012, quando un ragazzo armato uccise 27 persone, 20 erano bambini sotto i 7 anni. "Se non è successo nulla dopo Newtown - si chiede - dove hanno sparato a bambini di 5 o 6 anni, cosa deve succedere perché cambi qualcosa?".