Politica

Caos in Bolivia, Morales verso la vittoria ma sospetto di brogli

 

Roma, 22 ott. (askanews) - Scontri in Bolivia dopo la ripresa dello scrutinio dei voti per le presidenziali che hanno segnato una sorprendente inversione di tendenza in favore del capo dello Stato uscente Evo Morales, che sarebbe vicino alla vittoria al primo turno, evitando quello che prima appariva come un sicuro ballottaggio con il principale rivale Carlos Mesa.Gli osservatori dell'Organizzazione degli Stati americani (OAS), presenti nel Paese per le elezioni del 20 ottobre hanno espresso "preoccupazione" e "sorpresa" di fronte all'inspiegabile risultato. La pagina web del Tribunale elettorale supremo boliviano (TSE), con il 95,3% dei voti conteggiati, ha dato Morales in testa, con il 46,87% dei voti, con un ampio vantaggio su Mesa, fermo al 36,73%. Una differenza di oltre 10 punti percentuali che consentirebbe a Morales di ottenere la maggioranza assoluta ed essere eletto. Per vincere al primo turno, infatti, un candidato alla presidenza della Bolivia deve ottenere oltre il 50% dei voti, o il 40% con un vantaggio di 10 punti percentuali sul rivale più vicino.Lo sfidante Carlos Mesa, leader dell'alleanza politica Comunidad Ciudadana, presidente per 19 mesi dal 2003 al 2005 a seguito delle dimissioni del precedente capo dello Stato, ha denunciato "frodi" e ha annunciato di non riconoscere gli ultimi risultati provvisori. Il sito del Tribunale elettorale supremo boliviano, infatti, a un certo punto ha smesso di trasmettere i risultati parziali, con oltre l'80% delle votazioni conteggiate. E un giorno dopo ha pubblicato delle cifre con un inspiegabile cambio di tendenza. Un'interruzione che per Mesa è stata "estremamente grave", ha scritto su Twitter, promettendo che lui e la sua alleanza non permetteranno "la manipolazione di un risultato che ovviamente conferma il ballottaggio".Morales è al potere da quasi 14 anni, un quarto mandato lo porterebbe a restare al potere fino al 2025. I suoi detrattori dicono che ha ignorato l'esito del referendum che limita a due i mandati presidenziali.