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I vaccini e l'Ue, ecco come si è arrivati a 2 miliardi di dosi

 

Milano, 14 gen. (askanews) - Due miliardi di dosi, contratti con tutti i principali player del mercato dei vaccini per poter arrivare "nel secondo e terzo trimestre a una importante vaccinazione di massa". La gestione del dossier è stata uno dei punti di forza della Commissione Europea e in particolare una prova di abilità strategica per la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Compresi i più recenti ulteriori acquisti per 300 milioni di dosi di vaccini Pfizer/BioNTech. All'Italia anche questa volta tocca il 13,46%, in proporzione alla popolazione, che arriverà a partire dal secondo trimestre. Antonio Parenti, rappresentante in Italia dell'UE:"La mole di contratti fatti dalla Commissione europea garantisce all Unione europea circa 2 miliardi di dosi", dice Parenti. "Siamo 500 milioni in Europa, anche considerando le due dosi necessarie, direi che non c è da preoccuparsi. In ogni caso hanno dei tempi di consegna che sono comunque di una certa importanza e con l entrata di ulteriori vaccini nel corso di questo trimestre a partire da aprile dovrebbe esserci una quantità di vaccinazioni disponibile importante, per poter nel corso del secondo e terzo trimestre arrivare ad una importante vaccinazione di massa".Qualcuno tuttavia continua a sostenere che la Germania prevede acquisti separati anche per i vaccini di Moderna e CureVac. I contratti bilaterali sono vietati o no?"La commissione - dice il capo della rappresentanza - non è a conoscenza di contratti bilaterali. E in ogni caso, e questo è particolarmente importante da sottolineare, gli acquisti fatti dalla Commissione europea, sono acquisti che hanno precedenza. Dunque i vaccini che la commissione europea si è assicurata per tutti i paesi membri e che possono coprire più o meno 4,5 volte la popolazione europea nel suo complesso, sono vaccini che stanno arrivando. Arriveranno con maggiore intensità e quantità a partire dal secondo trimestre da inizio aprile. E sono vaccini che arrivano in ogni caso nei tempi previsti dai contratti conclusi per tutti gli Stati membri. E sono più che sufficienti".Parenti spiega inoltre che la scorsa estate erano stati firmati contratti con diversi produttori farmaceutici, "proprio perché in quel momento era difficile comprendere quali di questi vaccini sarebbe arrivato per primo all immissione nel mercato e dunque all autorizzazione da parte dell autorità sanitaria". E così si è fatto fronte ad alcuni ritardi, in particolar modo con il vaccino di Astrazeneca che ancora non è stato approvato in Unione Europea.E ora appunto l'obiettivo è la vaccinazione di massa nel minor tempo possibile. "In tutta Europa, non soltanto in Italia", chiosa Parenti.Servizio di Cristina GiulianoMontaggio a cura di Linda VerzaniImmagini askanews/Afp/Internet