Politica

L'impegno della Ong CBM per l'istruzione nel Sud del mondo

 

Roma, 4 set. (askanews) - Nel mondo sono 93 milioni i bambini da 0 a 14 anni che hanno una disabilità. Di questi, 65 milioni vivono nei Paesi più poveri. Qui avere una o più disabilità rende tutto più difficile: anche andare a scuola. Nei Paesi del Sud del mondo si stima che il 90% dei bambini con disabilità non abbia accesso ai sistemi scolastici. Di quel 10% che va a scuola, solo la metà (5%) completa il ciclo di istruzione primaria."Dati allarmanti, specie ora che siamo a settembre e che tutti i bambini si stanno preparando per tornare a scuola. Per questo da anni, come CBM Italia, siamo impegnati nel garantire l'inclusione delle persone con disabilità nei Paesi del Sud del mondo, anche dal punto di vista educativo. È importante riconoscere nell'educazione inclusiva un processo che migliori la partecipazione scolastica e il raggiungimento di obiettivi da parte di tutti gli studenti, anche quelli con disabilità" ha dichiarato Massimo Maggio, Direttore di CBM Italia Onlus.Un processo a lungo termine quello dell'educazione inclusiva che annovera diversi obiettivi tra cui quello di attuare un cambiamento di policy e di pratiche, identificare e rimuovere le barriere, assicurare che tutti abbiano accesso e possano ottenere risultati da un'educazione di qualità. A supportare questo processo l'articolo 24 della Convenzione dei Diritti delle Persone con Disabilità delle Nazioni Unite, a cui CBM Italia lavora da anni e che recita: "Gli Stati Parti riconoscono il diritto delle persone con disabilità all'istruzione. Allo scopo di realizzare questo diritto senza discriminazioni e su una base di eguaglianza di opportunità, gli Stati Parti faranno in modo che il sistema educativo preveda la loro integrazione scolastica a tutti i livelli".Nel 2018 CBM Italia ha sostenuto 6 programmi di educazione inclusiva in Etiopia, Kenya, India, Vietnam e Honduras grazie ai quali 7.618 bambini con disabilità sono stati inseriti nelle scuole e hanno ricevuto supporto scolastico, e 3.694 insegnanti sono stati formati. Per il futuro sono diversi i programmi che saranno finanziati. Tra questi una menzione speciale merita il progetto in Etiopia, nel villaggio di Robit, dove grazie alla collaborazione con Arcò - Architettura e Cooperazione -, CBM Italia costruirà entro il 2021 una scuola inclusiva, ovvero una scuola aperta anche a studenti con disabilità. A oggi, a Robit nella scuola esistente studiano e vivono 40 bambini disabili, troppi per gli spazi presenti e per l'inadeguatezza della struttura nel rispondere alle esigenze di studenti con disabilità diverse: visive, uditive e motorie. L'area individuata per la costruzione della nuova scuola, dedicata esclusivamente alle classi primarie dal primo all'ottavo grado, avrà come beneficiari circa 80 studenti. Naturalmente oltre alla costruzione, il progetto prevede anche l'acquisto degli arredi e delle attrezzature, il vitto per gli studenti con disabilità e la fornitura di vestiti e materiale scolastico."La costruzione della scuola a Robit così come tutti gli altri programmi di educazione inclusiva alimentano il nostro lavoro nell'attuazione dell'articolo 24 della Convenzione. Non è pensabile avere due sistemi educativi: uno che include la disabilità e uno che esclude" ha affermato Massimo Maggio.CBM è la più grande organizzazione umanitaria internazionale impegnata nella cura e prevenzione della cecità e disabilità evitabile nei Paesi del Sud del mondo. CBM Italia Onlus fa parte di CBM, organizzazione attiva dal 1908 composta da 10 associazioni nazionali (Australia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Italia, Kenya, Nuova Zelanda, USA, Sud Africa e Svizzera) e che insieme sostengono progetti e interventi di tipo medico-sanitario, di sviluppo ed educativo. Dal 1989 CBM è partner dell'Organizzazione Mondiale della Sanità nella lotta contro la cecità prevenibile e la sordità. CBM opera nei Paesi nel Sud del mondo in sinergia con i partner locali in un'ottica di crescita e sviluppo locale. Lo scorso anno ha raggiunto oltre 60 milioni di persone attraverso 525 progetti in 55 Paesi di tutto il mondo.