Politica

Mattarella: oggi come 75 anni fa è tempo di costruire il futuro

 

Roma, 3 giu. (askanews) - "Sono passati settantacinque anni da quando, con il voto nel referendum del 2 giugno 1946, gli italiani, scegliendo la Repubblica, cominciarono a costruire una nuova storia. Anche oggi siamo a un tornante del nostro cammino dopo le due grandi crisi globali, quella economico finanziaria e quella provocata dalla pandemia. Come lo fu allora, questo è tempo di costruire il futuro". Così il capo dello Stato Sergio Mattarella nel suo discorso al Quirinale in occasione della festa della Repubblica."Con la scelta repubblicana, si apriva una storia di libertà, dopo il ventennio della dittatura fascista. Storia di democrazia. Storia di pace, dopo la tragedia, i lutti e le devastazioni della guerra e dell'occupazione nazista". E "fu proprio la scelta repubblicana il presupposto che rese possibile radicare, nel sentimento profondo del popolo, le ragioni di una unità e di una coesione più forti, favorendo il dispiegarsi di nuove energie, di nuovi protagonisti della vita pubblica" ha proseguito Mattarella."La nuova stagione - ha spiegato - era stata preparata negli anni più bui, dalle donne e dagli uomini che avevano avuto il coraggio di resistere e di lottare. E che avevano iniziato, nello stesso tempo, a pensare come dar forma all'Italia libera. Da dove ricominciare, per rimettere in piedi un Paese dilaniato, ferito, isolato agli occhi della comunità internazionale". Mattarella ha sottolineato come "non fu un inizio facile, settantacinque anni fa. L'Italia era divisa: la Repubblica aveva prevalso per due milioni di voti, ma il risultato non era stato omogeneo e, in un Paese in ginocchio, c'era il rischio di una spaccatura tra il Mezzogiorno e il Settentrione. Questa vitalità - ha aggiunto - animò e sostenne la straordinaria stagione costituente, capace di cogliere e interpretare le speranze, le attese, le aspirazioni degli italiani".Per celebrare la Repubblica dobbiamo partire da qui: "Dalle donne e dagli uomini della Costituente, dalla loro lungimiranza, dal coraggio con cui seppero cercare e trovare i punti di sintesi".