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Ora l'India delle città più piccole nel mirino del coronavirus

 

Nuova Delhi, 7 ago. (askanews) - Se l'epidemia di nuovo coronavirus in India aveva in precedenza come principale epicentro le megalopoli di Nuova Delhi e Mumbai, ora il virus comincia a circolare nelle città più piccole e nelle regioni più estese del subcontinente da 1,3 miliardi di persone. Tre settimane dopo avere registrato un milione di casi ufficiali, l'India ha superato la soglia dei due milioni di casi, terzo paese con più contagi al mondo dopo Stati Uniti e Brasile."Nell'Uttar Pradesh e nel Bihar - spiega l'esperta di sanità pubblica indiana Preeti Kumar - è molto più uniforme, praticamente ciascuno dei 75 distretti dell'Uttar Pradesh e dei numerosi distretti del Bihar hanno attualmente dei casi. Probabilmente per il ritorno dei migranti dalle città avvenuto sette od otto settimane fa"."E con un sistema sanitario più povero, questa sarà una sfida", aggiunge.Lo Stato dell'Uttar Pradesh, che conta oltre 200 milioni di abitanti, ha già registrato 100.000 casi ufficiali. Il capoluogo di regione, Lucknow, attualmente conta 600 nuovi contagi al giorno, contro i 100-150 di qualche giorno fa.E non manca lo stigma sociale. Proprio nelle città più piccole e nelle campagne chi ha contratto il virus viene poi trattato da appestato. "Anche se sono completamente guarito - racconta un funzionario di Meerut, città media nel Nord dell'India con 3,4 milioni di abitanti - nessuno vuole più avvicinarsi a me". Una discriminazione associata al virus che dissuade gli indiani dal sottoporsi ai test.