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Putin 007: Navalny avvelenato da Fsb? Avremmo finito il lavoro

 

Milano, 17 dic. (askanews) - Il linguaggio fa pensare alla "Spectre" dei film di 007 più che a uno statista ma rende il concetto chiaro: Aleksey Navalny "non è abbastanza importante per essere un obiettivo" e se "qualcuno voleva avvelenarlo, avrebbe finito il lavoro". Così, il presidente russo Vladimir Putin taglia corto sulle indagini che avrebbero identificato i presunti responsabili materiali dell'avvelenamento dell'oppositore e dissidente russo, attualmente a Berlino.L'inchiesta, condotta anche in collaborazione con CNN e Der Spiegel, ha indicato presunti agenti, laboratori dell'Fsb attivi sui veleni come il Novichok e menzionato due casi nel 2019 e nel 2020, in cui Navalny o sua moglie Yulia hanno sofferto di sintomi inspiegabili.L'avvelenamento di Navalny? "Dubito che a qualcuno serva" ha detto Putin."Questa non è un'indagine, ma la legalizzazione di materiali dei servizi segreti americani", ha aggiunto in quello che è l'appuntamento più atteso dalla stampa con il capo di Stato al potere ormai da oltre 20 anni. E Putin punta il dito contro la Cia: la pubblicazione di informazioni sull'indagine relativa all'avvelenamento di Navalny ha lo scopo di attaccare alti funzionari della Federazione russa. E per il leader russo, Navalny cerca semplicemente di farsi un'immagine, "ma dovrebbe farlo con azioni reali, non con trucchetti". Le autorità russe avevano già negato con veemenza qualsiasi coinvolgimento.Oggi su Facebook Navalny a proposito dell'avvelenamento subito in Russia, per cui è stato poi ricoverato in Germania, ha detto prima che Putin avrebbe taciuto. Poi, dopo che Putin ha parlato, l'oppositore ha scritto di essere stato interrogato per mezza giornata alla Procura di Berlino "su richiesta della parte russa". E di aver appreso della risposta di Putin dalle telefonate ricevute.