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Rider morto a Parigi, i famigliari delusi: agenti non sospesi

 

Parigi, 14 gen. (askanews) - I famigliari di Cédric Chouviat, il rider di 42 anni morto a Parigi dopo un controllo della polizia, si sono detti "delusi" per il fatto che gli agenti coinvolti nella morte del figlio non siano stati sospesi.La famiglia - il padre Christian Chouviat, la madre Fatima, la moglie Doria e i figli, assistiti dal legale Arié Alimi - sono stati ricevuti dal ministro dell'Interno Christophe Castaner."Ho trovato un padre di famiglia, un uomo che mi ha parlato, che ha risposto alle nostre domande - ha affermato il padre Christian, riferendosi a Castaner - avevo delle domande da fargli, ma non ho delle risposte concrete, domani, se ci sarà un arresto, sarà sempre la stessa lotta, perché io le chiamo lotte, non arresti, sono delle lotte", si è sfogato."Non siamo una famiglia anti-polizia, anti-giustizia, siamo una famiglia che vive ma quei quattro là - ha detto riferendosi ai poliziotti - hanno rubato la famiglia a mio figlio, hanno lasciato cinque orfani e una vedova".Durante il controllo, Cédric è stato placcato, ventre a terra, una tecnica della polizia criticata da molti. È morto tre giorni dopo in ospedale e sul caso è stata aperta un'inchiesta per "omicidio involontario". La madre Fatima, ha aggiunto:"Avremmo voluto che questi 4 poliziotti fossero sospesi, perché gli hanno comunque fratturato la laringe, aspettiamo altre cose, oggi non possono farlo, non capisco perché, francamente, avrebbero potuto sospenderli e attendere il resto dell'inchiesta, non ho avuto risposte"."Ora sono io l'uomo della famiglia, sono che dovrò occuparmi dei miei quattro fratelli e sorelle e di mia madre. Spero solo che giustizia sia fatta", ha concluso il figlio maggiore Rayan.