Spettacoli

Il cattivo poeta, Castellitto: mio D'Annunzio, uomo fragilissimo

 

Roma, 18 mag. (askanews) - "Il cattivo poeta", diretto da Gianluca Jodice e interpretato da Sergio Castellitto, restituisce un'immagine di Gabriele D'Annunzio molto più complessa e interessante di quella che si ha comunemente. Il film, nei cinema dal 20 maggio, è ambientato negli anni della vecchiaia del poeta, tra il '36 e il '38. Racconta un uomo chiuso nel suo mondo, al Vittoriale, isolato, preda di vizi e ossessioni, che vede però lucidamente il disastro a cui avrebbe portato l'alleanza di Mussolini con Hitler. Disilluso e ormai messo ai margini dal partito fascista vorrebbe mettere in guardia il Duce, che però sembra avviato verso grandi trionfi e lo ignora. La disillusione che prova D'Annunzio corre parallela a quella del giovane federale Giovanni Comini, interpretato da Francesco Patanè, che viene mandato dal regime al Vittoriale per controllare l'ex eroe di Fiume e man mano si rende conto cosa si nasconda veramente dietro i propri ideali.Jodice ha fatto un enorme lavoro di ricerca sul rapporto tra D'Annunzio e quel giovane federale che arrivò nella sua casa due anni prima della morte, e spiega: "Al di là dell'anagrafico D'Annunzio è un vecchio giovane e Comini è un giovane vecchio e questi livelli si scambiano, si intersecano, ed è vero che c'è un misto iscindibile tra illusione e delusione in tutti e due".Lo straordinario interprete, Sergio Castellitto, a proposito del "suo" D'Annunzio, dice: "Io credo che i grandi artisti sono degli sconfitti, non sono dei vincenti, e se lo sono sono mediocri in qualche modo. E pur nella sua apparente immagine bellicosa e sempre vincente, gloriosa, io credo che D'Annunzio fosse un uomo fragilissimo, ed è quella la prima proprietà di un artista".Per restituire la realtà dell'isolamento e della cupezza del vecchio D'Annunzio, il film è stato girato in gran parte nel Vittoriale. "Più conosci di D'Annunzio più riesci ad apprezzare le stanze, il luogo, gli oggetti.Però una volta che ci entri capisci molte cose della vita, ti vivifica sensazioni che pensavi solo un po' astratte e letterarie: questa è una cosa molto bella e molto tangibile di quel luogo".Questo bellissimo film, primo lungometraggio del regista, doveva uscire nelle sale lo scorso novembre, ora arriva ora in 200 cinema in tutta Italia. Regista e interprete a questo proposito dicono: "Io ho una speranza molto banale, che lo vedano parecchie persone.. Che è la speranza più legittima che si possa avere: sai, questo è un film del dopoguerra, se la pandemia è stata una guerra".